Salvate il cittadino dal cassonetto selvaggio

La lettera

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 14 febbraio 2016 - CARO MANCINI, vorrei rispettare l’ambiente e gettare nel contenitore giusto i rifiuti che produco. Ma spesso nonostante la buona volontà, non so proprio come differenziarli. Non si potrebbero mettere delle regole uguali per tutti i comuni?

Marta Chesi, Pisa

PER ANNI l’ambientalismo è stato considerato una perdita di tempo, uno stile di vita inutile quanto la moda dei figli dei fiori. Tutti abbiamo messo del nostro nella corsa alla distruzione del pianeta. Da una cartaccia gettata per terra ai rifiuti organici fatti sparire nell’acquaio, tanti gesti hanno contribuito a inquinare il mare, i fiumi, l’aria e il cibo. Non si trattava solo di maleducazione ma di sadismo ecologico. E non è stato l’altruismo a fermare la distruzione della natura, quanto un motivo non proprio disinteressato: la paura di morire insieme al pianeta. Metabolizzato questo rispettabile istinto di sopravvivenza - si tratta comunque di un civile passo avanti - sta mancando il sostegno di una disciplina che guidi la selezione del rifiuto. Insomma: dove gettare che cosa. Sarà capitato anche a voi di perdervi nella divisione dei materiali da eliminare. Di non capire se un involucro - di solito si fa l’esempio del sacchetto delle merendine - deve essere messo nel cassonetto della carta o della plastica; quanto sia corretto, nel dubbio, ricorrere al contenitore dell’indifferenziato.

Nel marasma dei colori e dei sistemi che cambiano da comune a comune, nel timore di incorrere nelle multe per un errore involontario, è vero, sarebbe auspicabile che ci fosse una regolamento uniforme su tutto il territorio nazionale. Spesso non bastano le guide distribuite alle famiglie: ricordano il manuale delle giovani marmotte e sono troppo complicate per potersi orientare. Dalla raccolta porta a porta si passa a quella con i cassonetti colorati o interrati; ma i cassonetti sotto casa non sempre consentono la selezione indicata nel manuale, allora parte il rally della monnezza alla caccia di quello giusto finché il sacchetto con i rifiuti viene abbandonato per strada, rendendo il rimedio virtuoso peggiore del male. Sono d’accordo con lei, signora Marta: il cittadino dovrebbe avere un’assistenza più coerente da parte dell’amministrazione pubblica; meglio se anche i produttori fossero obbligati a indicare sull’imballaggio, il tipo di smaltimento a cui destinarlo: sarebbe più semplice per tutti. E farebbe bene all’ambiente, all’aria, all’economia e alla creatività. [email protected]