Giovedì 18 Aprile 2024

Riforme, Renzi: "Ritardi fanno arrabbiare i cittadini". Il Colle: "Nessuna pressione su ribelli"

Avvertimento del premier alle opposizioni: "Se non sarà l'8 agosto, la settimana dopo si andrà avanti". Boschi: "Fiduciosa"

Il premier Matteo Renzi (LaPresse)

Il premier Matteo Renzi (LaPresse)

ROMA,  26 luglio 2014 - Dopo il duello a colpi di tweet di ieri tra Beppe Grillo e Matteo Renzi, il premier torna ad affrontare il problema dell'ostruzionismo sul ddl Boschi. "Pensano di fare arrabbiare me o il governo, ma io non mi arrabbio, ho l'impressione che stiano facendo arrabbiare i cittadini". Secondo il premier, "quando vedi i senatori che dovrebbero stare in Parlamento a votare andare a fare passeggiatine dal Senato al Quirinale capisci che c'e' qualcosa che non torna". E lancia un avvertimento alle opposizioni: "Credo ci siano le condizioni per farcela, ma se non sarà l'8 agosto, la settimana dopo si andrà avanti". "Non e' un problema di ore, di giorni, non dobbiamo fare le riforme correndo perchè dobbiamo farle, ma certo non possiamo pensare a chi dice sempre no, a chi immagina di portarci nella palude", ha concluso.

Dalla sua parte anche il ministro Boschi, che si è detta "fiduciosa nella riuscita della riforma costituzionale". 

IL QUIRINALE - Nessuna telefonata di "pressione" sui parlamentari "ribelli" che criticano le riforme costituzionali. Il Quirinale, in una nota, precisa che il presidente della Repubblica segue con preoccupazione gli sviluppi della situazione parlamentare, ma è destituita di ogni fondamento la notizia di sue telefonate di pressione a "parlamentari ribelli" riportata su internet e su un quotidiano".

DL SULLA P.A. - Intanto, ieri sera, un ultimo ritocco al decreto legge sulla pubblica amministrazione, che potrebbe introdurre pensionamenti d'ufficio, ma non prima dei 62 anni.