Popolare di Vicenza: "Economia toscana, un primo semestre in chiaroscuro". Cresce l'export, ma anche la disoccupazione

Il Report sulle economie regionali evidenzia segnali incoraggianti e zone d'ombra

Samuele Sorato, direttore generale di Banca Popolare di Vicenza

Samuele Sorato, direttore generale di Banca Popolare di Vicenza

Firenze, 19 ottobre 2014 - Ormai il ritornello si ripete: ogni indagine sull'economia toscana indica "segnali incoraggianti" accanto a "zone d'ombra". Non fa eccezione l'analisi macroeconomica (aggiornata al secondo trimestre 2014) contenuta nel "Report economie regionali" dell'Ufficio Studi di Banca Popolare di Vicenza.

Nel report, si evidenzia come il buon andamento delle esportazioni, la stabilizzazione dell'attività produttiva e la ripresa del mercato immobiliare costituiscono elementi importanti nel determinare i "segnali incoraggianti"; d'altro canto, la "debole dinamica dei consumi interni" e la "difficile situazione del mercato del lavoro" sono le principali "zone d'ombra".

D'altronde, se da un lato l'attività produttiva sembra stabilizzarsi, il sistema economico toscano continua a pedcere "pezzi", ovvero imprese attive: nei primi sei mesi del 2014, infatti, sono diminuite di 2669 unità rispetto al 2013, con un -0,7% di variazione.

"Primi segnali di ripresa si rilevano nel settore immobiliare _si legge nell'indagine di Bpvi_ con il numero delle compravendite residenziali che nei primi 6 mesi del 2014 evidenzia un incremento del +4% annuo, dopo la pesante flessione registrata nel corso del 2013 (-9,6% annuo). Torna negativa, invece, la dinamica del settore non residenziale, che segnala un calo del numero di compravendite (-9,2% rispetto ai primi 6 mesi del 2013) dopo il buon andamento dell’anno precedente (+6,1% annuo nel 2013)".

Bene, come detto, l'export con una leggera crescita, uno +0,8% che balza a +4,6% annuo al netto dell'oro grezzo che ha fatto segnare un pesante calo di vendite. Come accade ormai da tempo, a trainare l'export del "made in Tuscany" sono i distretti induastriali locali: brillanti i risultati di pelli, cuoio e calzature di Arezzo (+22,5% annuo), tessile e abbigliamento di Arezzo (+20,8%), tessile e abbigliamento di Prato (+10,1%), le pelli, cuoio e calzature di S.Croce sull'Arno (+6,3%), il marmo di Carrara (+5,4%) e il cartario di Capannori (+5,1%).

Preoccupa ancora, invece, l'andamento del mercato del lavoro e questo, in fondo, è uno degli indicatori più preoccupanti. Quando l'economia non riparte il numero di occupati non cresce, anzi cala e visto che veniamo da una serie di annate negative da questo punto di vista, il perdurare del segno meno a questa voce è sempre più inquietante, anche se la flessione nel secondo trimestre è molto leggera: 0,3% annuo. Il tasso di disoccupazione sale al 9,7% (+1,1 punti percentuali su base annua), mantenendosi, comunque, su livelli ancora inferiori al dato medio nazionale (12,3%).