Domenica 5 Maggio 2024

Pd e Ulivo, due ore di faccia a faccia tra Renzi e Prodi

Ieri le parole di Berlusconi, che assicurava i suoi che al Colle sarebbe andato un nome gradito a Forza Italia, come 'conseguenza' del Patto del Nazareno. Tesi smentita dal Pd. Ma ufficialmente al centro del colloquio temi internazionali come Libia e Ucraina

La stretta di mano tra Renzi e Prodi il 13 marzo scorso (Ansa)

La stretta di mano tra Renzi e Prodi il 13 marzo scorso (Ansa)

Roma, 15 dicembre 2014 - Il giorno dopo l'infuocata assemblea nazionale del Pd, il premier Renzi ha incontrato a Palazzo Chigi l'ex premier e 'padre' dell'Ulivo Romano Prodi. Un colloquio durato quasi due ore, al termine del quale Prodi ha lasciato in auto la sede del Governo senza rilasciare dichiarazioni.

Sull'incontro aleggia però l'elezione del futuro presidente della Repubblica, sulla quale ieri si era espresso anche Silvio Berlusconi, assicurando i suoi che al Colle sarebbe andato un nome gradito a Forza Italia, come 'conseguenza' del Patto del Nazareno. Parole poi smentite dal Pd, che sottolinea come nel Patto del Nazareno s'era parlato solo di riforme.

Di certo a margine dell'assemblea dem di ieri - s'era parlato di una resa dei conti tra Renzi e la minoranza recalcitrante ma alla fine non c'è stato alcuno strappo - le parole del leader di Forza Italia non erano passate inosservate. Nel corso del dibattito la contesa tra ulivisti - che  rinfacciano al partito di aver provveduto da solo a indebolire quel progetto - e realisti, è stata uno dei temi centrali.

Stasera Maria Elena Boschi è tornata a parlare del Patto del Nazareno: "Sul Presidente della Repubblica se ci saranno le condizioni per un accordo con Fi lo faremo sennò faremo un accordo con altre forze politiche presenti in Parlamento". Non solo, ma il ministro Boschi parla anche di Prodi: "Visto come è stato trattato l'ultima volta capisco che Prodi non voglia essere tirato per la giacchetta", ma "sicuramente quella figuraccia lì non la ripeteremo, ora abbiamo leadership forte in Parlamento".

LE REAZIONI DEI 'RIBELLI' - Tra i primi a parlare è Stefano Fassina (clicca sulla foto per rivedere il video), protagonista ieri di un vivace attacco a Renzi: "Che Prodi si incontri con Renzi credo sia un fatto positivo - dice al telefono - poi non so cosa si siano detti e quindi preferisco non commentare".

Ironico il commento del ribelle Pippo Civati: "Abituati a vedere entrare a Palazzo Chigi Berlusconi, non si può non registrare un cambio di passo. L'incontro di Prodi con Renzi è un bel segnale, finalmente una nota positiva".E Civati aggiunge: "L'incontro è stato tanto più opportuno dopo la battuta infelice di Renzi ieri sull'Ulivo, anche se poi nella replica l'ha corretta. Anche se c'è da dire che non è vero che Renzi porti avanti il programma dell'Ulivo, perché se guardiamo quelle tesi sono molto distanti da quanto sta facendo il governo".

E il neo-governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini spiega: "Di Prodi ho tutta la stima possibile ma adesso eviterei che ognuno di noi si metta a fare il totonomi per il Quirinale. Dopodiché, Prodi è sempre stato uno dei miei punti di riferimento nell'agire politico".

Interviene anche Alfredo D'Attorre, altro esponente della minoranza, pure lui con una vena polemica: "Bene l'incontro tra Renzi e Prodi. Spero che il Professore sia riuscito a trasmettere a Renzi una visione più veritiera degli ultimi vent'anni della vicenda politica italiana e del ruolo dell'Ulivo e del centrosinistra". E aggiunge: "Speriamo che dopo questo incontro Renzi non metta più Berlusconi e quanti gli si sono opposti sullo stesso livello di responsabilità per la condizione in cui si trova il Paese".

BERSANI - L'Ulivo è stata una "palestra di riforme clamorose" e come legge elettorale "ha fatto il Mattarellum, che è un filino meglio dell'Italicum", tiene a precisare l'ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani. "A un'analisi obiettiva le riforme in questo paese sono state fatte durante il primo centrosinistra, negli anni della solidarietà nazionale e nei due anni del governo Prodi. Abbiamo fatto riforme abbastanza clamorose".  "Amerei molto - ha aggiunto - che nelle polemiche che Matteo Renzi fa con l'Europa ricordasse a Weidmann le riforme che loro non sono riusciti a fare e noi abbiamo fatto, tipo le mini licenze. Loro l'età pensionabile la stanno allungando. Siamo capaci anche noi. Mentre non siamo capaci di fare alcune cose, ce l'hanno anche loro l'articolo 18 in qualche modo". Insomma, "l'Ulivo è stato una palestra di riforme piuttosto significative. E la legge elettorale dell'Ulivo - conclude Bersani - era il Mattarellum, l'Ulivo ha fatto il Mattarellum, che è meglio del Porcellum e mi sembra un filino meglio dell'Italicum".

PALAZZO CHIGI - Detto ciò, almeno ufficialmente, Renzi e Prodi avrebbero in realtà parlato non di Colle ma di politica internazionale: lo fa sapere Palazzo Chigi, il tema del colloquio di oggi pomeriggio tra Matteo Renzi e Romano Prodi. Secondo fonti della presidenza del Consiglio, all'incontro ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.  Le stesse fonti precisano che al centro del colloquio, durato un'ora, un giro di orizzonte sulle questioni della politica internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Libia e in Ucraina, e una riflessione sull'economia europea. 

FORZA ITALIA: PROVOCAZIONE - "Non credo alla versione fatta trapelare da palazzo Chigi secondo cui Renzi e Prodi si sono incontrati per parlare di politica estera, in particolare di Libia e Ucraina - attacca l'azzurra Elvira Savino - Se così fosse, allora non si spiega perché all`incontro abbia partecipato Delrio e non il ministro degli esteri Gentiloni. Sicuramente hanno parlato dell`elezione del nuovo capo dello Stato e questo non è certo un segnale di distensione, ma piuttosto una provocazione verso tutto il centrodestra, la cui opinione sul professor Prodi è ben nota".