Venerdì 19 Aprile 2024

Fassino: Legge stabilità insostenibile per i Comuni. Renzi ai sindaci: faremo local tax

Braccio di ferro tra il Governo e l'Anci dopo l'incontro a Palazzo Chigi

Piero Fassino (a sinistra) e Graziano Delrio (lapresse)

Piero Fassino (a sinistra) e Graziano Delrio (lapresse)

Roma, 29 ottobre 2014 - E' scontro tra Governo e Anci sugli effetti che la legge di Stabilità avrà sui bilanci dei Comuni. La questione, è stato deciso oggi durante un vertice a Palazzo Chigi, sarà risolta da un tavolo tecnico, da un gruppo di esperti che esaminerà cifra per cifra le previsioni dei sindaci. La prima riunione è già stata fissata per la prossima settimana.

RENZI - Sulla legge di stabilità "ci confrontiamo nel merito: noi vogliamo mantenere questi saldi, su questo non si discute ma se avete controproposte entro questo perimetro siamo pronti a discuterne". Così il premier si è rivolto all'Anci. "In prospettiva faremo una local tax al posto della miriade di tasse e tributi", ha aggiunto il premier.

Renzi ha anche spiegato l'impegno del governo per ridurre i costi dei ministeri. "Abbiamo cominciato ad aggredire la spesa centrale, presto metteremo online ogni centesimo di spesa dei ministeri. Alle autonomie locali chiediamo un contributo, diverso fra Comuni e Province: non accettiamo che ci sia l'idea che la Provincia rimanga un soggetto con tutte le titolarità e i soldi del passato". "Bisogna fare chiarezza sulle società partecipate", ha concluso il premier.

DELRIO - "Il premier Matteo Renzi ha sostenuto che il contributo chiesto ai Comuni è proporzionale e sopportabile alla riforma complessiva del bilancio dello Stato visto che tagliamo le tasse per 18 mld", ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, presente all'incontro con la delegazione dei Comuni. "Abbiamo garantito che i comuni avranno autonomia fiscale e organizzativa entro la stesura finale della Legge di Stabilità", ha aggiunto Delrio. 

FASSINO - Ma il presidente Anci, Piero Fassino, ha espresso preoccupazione al termine dell'incontro: "Abbiamo una seria preoccupazione sugli impatti sugli enti locali da parte della Legge di stabilità il cui impatto è molto superiore al 1,2 miliardi: vanno aggiunti 300 milioni che derivano da provvedimenti 2013 e 2014. La manovra poi prevede l'istituzione di un fondo per i crediti di difficile esigibilità che significa ridurre le risorse per la spesa. Il contributo chiesto ai comuni è un onere che apre problemi di sostenibilità". 

VOTO DELLA CAMERA - Intanto la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che, domani, la Camera voterà a maggioranza semplice soltanto la nota di variazione Def. Previste anche due ore e mezza di dibattito per esaminare il documento. "Il governo - ha spiegato la presidente Laura Boldrini - decide sotto la propria responsabilità anche come titolare del dialogo con la Commissione Ue di non presentare alle Camera assieme alla nota di variazione del Def una specifica richiesta di autorizzazione allo scostamento dall'obiettivo programmatico e relativo al piano di rientro. Il presidente della Camera non deve sottoporre d'ufficio al voto richieste che spettano al governo che non siano formalmente avanzate".