Mercoledì 24 Aprile 2024

Oro, stop a immigrati e fisco: tre no al referendum in Svizzera

Ecco i quesiti bocciati, secondo le proiezioni: se proteggere le ricchezze del Paese investendo nell'oro, se limitare drasticamente l'immigrazione e se porre fine agli speciali privilegi fiscali per i ricchi stranieri nel Paese

Referendum in Svizzera (Ansa)

Referendum in Svizzera (Ansa)

Berna, 30 novembre 2014 - Tre no dai cittadini elvetici ad altrettanti referendum: il 74,1% ha rifiutato l'introduzione di nuovi limiti all'immigrazione straniera: chiamati alle urne hanno infatti detto un chiarissimo 'No' al referendum "Stop alla sovrappopolazione" promosso da un gruppo 'ambientalista' per la salvaguardia delle ricchezze naturali. Ma gli elettori elvetici hanno anche bocciato con oltre il 59% di No un'iniziativa popolare che chiedeva di abolire i forfait fiscali concessi agli stranieri facoltosi. Respinta anche la proposta di aumentare le riserve in oro della Banca centrale elvetica.

I risultati erano già chiarissimi dalle proiezioni diffuse dall'istituto gfs.bern, basate sui dati forniti da alcuni distretti elettorali selezionati e sono di solito vicini al risultato finale. 

ORO - I sostenitori del referendum sull'oro ritengono che un quinto delle riserve della Banca centrale svizzera entro cinque anni dovrebbero essere costituite da oro, il che significherebbe acquistare circa 1.500 tonnellate di oro per un valore di oltre 60 miliardi di dollari e mantenerle in Svizzera senza venderne alcuna parte. L'acquisto di questa grande quantità di oro determinerebbe un aumento del prezzo del metallo prezioso sul mercato. I sondaggi pre elettorali di questo mese prevedevano la bocciatura delle proposte.

IMMIGRATI - La misura relativa all'immigrazione propone di ridurla allo 0,2% della popolazione della Svizzera, pari a circa 16mila immigrati all'anno per un Paese di otto milioni di abitanti; attualmente l'immigrazione nel Paese si stima in circa 80mila migranti all'anno. L'iniziativa 'Ecopop' prevederebbe anche di costringere gran parte dei suoi aiuti stranieri ai programmi mirati alla riduzione della crescita della popolazione nei Paesi poveri.

Quest'anno i cittadini svizzeri avevano approvato una proposta del Partito popolare nazionalista di reintrodurre delle quote per gli immigrati. Il risultato ha provocato non pochi problemi al governo svizzero, che adesso ha bisogno di rinegoziare i suoi trattati bilaterali con l'Unione europea, di cui non è membro.