Quote rosa o quote azzurre?

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 6 febbraio 2016 - CARO DIRETTORE, la recente legge che introduce le quote rosa nei consigli regionali secondo me è incostituzionale. I politici devono essere scelti in base solo alle loro capacità politiche. D’altra parte se andiamo a vedere il corpo docente delle scuole esso è composto per lo più da donne. Dobbiamo allora introdurre lì le quote azzurre? R. Neri, Firenze

CARO NERI,le dò pienamente ragione. Le quote rosa possono avere un senso - e dico “possono“ - là dove non sono previste le preferenze. Ma nei sistemi elettorali ove, per fortuna, la scelta è lasciata al cittadino e non alla segreteria del partito è evidente che non è giusto, e come dice lei perfino non è costituzionale, riservare alcun tipo di quote. Se per esempio gli elettori toscani, o lombardi, o veneti, volessero eleggere tutte donne, perché non dargli la possibilità di farlo? E se invece ritenessero giusto scegliere tutti uomini, perché, anche in questo caso, non dar corso alla volontà dei cittadini che bene o male è alla base della democrazia? Quest’ultima legge mi pare in sostanza un cedimento eccessivo alla mentalità del politicamente corretto, alle pari opportunità pre-stabilite per legge, che così mortificano le capacità - e in questo caso anche la volontà - dei singoli.

@pierderobertis