Primo Maggio a tutti i costi

Il direttore risponde ai lettori

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Firenze, 3 maggio 2016 - CARO DIRETTORE, mi serve un certificato. Vado in Comune a Bagno a Ripoli sabato mattina ma l’anagrafe è chiusa. Mi presento lunedì, ma dato che il 1° maggio era domenica, i lavoratori lo recuperano il 2, quindi l’anagrafe è chiusa. L’ottimismo del presidente Renzi sulle sorti del Bel Paese è apprezzabile, la realtà è ben altra cosa.

Antonio Talluri

 

CARO TALLURI, la sua esperienza, nel suo piccolo, è esemplificativa di come non vanno le cose nel Bel Paese, ed è certo uno degli aspetti che più fa incavolare il premier che lotta contro la lentezza della burocrazia e contro logiche sindacali preistoriche. Far recuperare la Festa dei lavoratori – che per calendario cade di domenica – sul successivo giorno feriale, non avrebbe proprio senso in un Paese che abbia voglia di combattere strenuamente la crisi e che abbia voglia di ripartire. Ma non è il caso dell’Italia, ancora vincolata a rendite di posizione e a presunti diritti che forse potevano essere tollerati nell’opulenza degli anni Ottanta. Oggi no. Oggi bisogna impegnarci per rimettere in funzione uno Stato che dia risposte rapide ed efficienti ai cittadini e che costi di meno. Le risorse che ci sono, infatti, vanno impiegate nel far ripartire l’economia. A patto che la voglia di lavorare abiti ancora qui.