Vandali contro Publiacqua, estintori svuotati nell'acqua potabile

Distrutti estintori in una centrale, che è stata chiusa per precauzione. "Nessun rischio per l'utenza"

Analisi

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Prato, 24 maggio 2016 - Sono entrati durante la notte nella centrale Falda 2 di Publiacqua e hanno svuotato alcunii estintori a due passi da uno dei più grandi depositi di acqua potabile che rifornisce la zona Sud della città, col rischio di intossicare indirettamente centinaia di pratesi. Non è il caso di creare allarmismi, ma questo è il quarto atto vandalico che la centrale di via di Baciacavallo subisce nelle ultime due settimane.

Apparentemente una bravata, sulla quale sta indagando la Digos, senza escludere nessuna ipotesi, nemmeno quella del sabotaggio a Publiacqua. Una incursione, quella avvenuta la scorsa notte, che però poteva avere conseguenze assai peggiori.

La centrale, e i rubinetti che immettono circa 200 litri al secondo di acqua nell’acquedotto pratese, servendo in particolare i quartieri più a Sud, per motivi precauzionali sono stati chiusi dalla stessa azienda idrica, che ha immediatamente effettuato le analisi del caso. Analisi che sta effettuando anche il dipartimento prevenzione dell’Asl, intervenuto sul posto insieme ad una volante della polizia. I vandali, una volta rotta la recinzione esterna si sono introdotti nell’edificio, imbrattando i muri con delle scritte e concentrandosi poi sugli estintori, che hanno svuotanto in varie stanze.

Per fortuna (o per puro caso) la "furia vandalica" si è fermata ai locali della zona pompe, appena prima della grande area dove c’è il deposito. Un po’ di polvere, però, potrebbe essere finita direttamente nella vasca di accumulo. "Abbiamo preso tutte le precauzioni del caso, ma non c’è da allarmarsi per eventuali intossicazioni – rassicura Giuseppe Vannucchi, medico del dipartimento prevenzione Asl intervenuto sul posto –. La quantità di polvere finita in una vasca così grande non può provocare alcun danno, anche perché le sostanze usate per gli estintori non sono particolarmente tossiche".

Leonardo Montaleni