Ungulati record in Toscana, occorre ridurli. "Carne sui mercati e alle mense dei poveri"

Il passaggio di competenze tra Provincia e Regione pone quesiti e problemi anche sul fronte dell’attività venatoria

Un momento della riunione che si è svolta in Provincia

Un momento della riunione che si è svolta in Provincia

Il passaggio di competenze tra Provincia e Regione pone quesiti e problemi anche sul fronte dell’attività venatoria. Questioni alle quali Marco Remaschi, assessore regionale all’agricoltura e alla caccia, non si è sottratto, partecipando a palazzo Banci Buonamici a un affollato incontro (più di cento persone) con le associazioni venatorie pratesi. L’iniziativa, organizzata dai gruppi consiliari del Pd di Regione e Provincia, ha visto la partecipazione di Nicola Ciolini, consigliere regionale, di Matteo Biffoni, presidente della Provincia e Ilaria Bugetti, vicepresidente segretario della commissione agricoltura del consiglio regionale. Fuori programma, ma molto gradita, la presenza dell’assessore regionale Stefano Ciuoffo.

«Il passaggio delle competenze in capo alla Regione – ha detto Ciolini – insieme alle nuove regole varate dall’assemblea regionale, possono diventare una grande opportunità di semplificazione, ma bisogna scongiurare rischi di accentramento». «La nostra provincia – ha aggiunto Bugetti – ha una tradizione consolidata di ottimi rapporti tra mondo venatorio, agricoltori ed istituzioni. Il lavoro che abbiamo cominciato in commissione regionale deve puntare all’ascolto, alla capacità di dare risposte rapide alle questioni più urgenti, anche su problemi come quelli del futuro delle polizie provinciali».

Remaschi ha quindi confermato l’impegno di vicinanza e confronto sui territori, a stretto contatto con gli enti locali, l’associazionismo, le categorie agricole. L’assessore si è anche soffermato sul tema di grande attualità del controllo sul proliferare degli ungulati selvatici, che tanti danni stanno creando all’agricoltura e all’ambiente. «Alle emergenze si risponde con provvedimenti d’emergenza – ha detto Remaschi – Per questo la Regione sta lavorando per attuare un’efficace politica di contenimento degli ungulati. Oggi in Toscana assistiamo a un fenomeno ungulati stimato 4 volte superiore alla media nazionale. Non è accettabile. Naturalmente dobbiamo arrivare al nostro obiettivo facendo un patto serio con le istituzioni, gli agricoltori e il mondo venatorio perché senza la collaborazione delle associazioni e di soggetti terzi come il Ministero e Ispra non possiamo arrivare a buoni risultati. Abbiamo inoltre l’idea di attivare una filiera per la commercializzazione della carne e una anche per venire incontro ai tanti bisogni che oggi ci sono, penso alle mense dei poveri».