"Un'altra estate illegale a Chinatown"

Il viaggio-denuncia di Zecchi (Fratelli d'Italia): "Istituzioni latitanti"

Uno scatto di Zecchi in via Pistoiese

Uno scatto di Zecchi in via Pistoiese

Prato, 21 agosto 2014 - "Prato è una città dai mille volti. Così tanti che una passeggiata d’agosto, di ritorno dal supermercato di via Pistoiese fino a piazza del Comune, può assomigliare quasi ad un viaggio dantesco". Comincia così la lettera di Cosimo Zecchi, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, sulla Chinatown d’estate. Un pezzo di città afflitto da una cronica assenza di regole. «A Chinatown se ne vedono davvero di tutti i colori, tutti i giorni. Praticamente nessun divieto è rispettato — scrive Zecchi — Si può incontrare un venditore di borse contraffatte proprio all’uscita del supermercato, macchine che ostruiscono i passi carrabili come normali parcheggi, gente che sputa per terra mentre passeggia, cassonetti stracolmi e maleodoranti. Continuando a camminare non di rado si devono dribblare le casse del pesce che spesso le pescherie lasciano fuori dai negozi sui marciapiedi, perché usa rifornirsi dalla porta principale e non da accessi secondari. Ad un certo punto ti si rivela un vero e proprio mercato alimentare che si estende lungo via Bonicoli, dove è possibile trovare ogni tipo di ortaggio fino anche al tofu. Simpatici venditori ambulanti usano i propri camion e furgoni come bancarelle in barba ad ogni norma igienica. Tutti i giorni». Non è tutto, secondo Zecchi: «Quello che pesa è l’assenza più totale delle istituzioni. Capita solo ogni tanto di trovare posti di blocco dei carabinieri in via Borgioli o altre traverse, ma mai su via Pistoiese. I vigili si vedono poco, arrivano fanno qualche multa e scappano via. Politici nemmeno a parlarne: qui si vedevano poco anche in campagna elettorale, figurarsi d’agosto. Ci sono però anche cittadini italiani che prendono il coraggio a quattro mani e sfidano l’indifferenza delle istituzioni e dei cittadini cinesi. Li vedi staccare adesivi sparsi selvaggiamente sui muri, a volte spazzare i marciapiedi, a volte sgridare chi sputa per terra o bloccare chi attacca i bigliettini abusivi». Zecchi si concentra anche su piazza San Domenico: «Ormai è un villaggio vacanze. Di giorno la cosa più originale in mezzo ai tanti scippatori e ubriachi che frequentano i bar della zona può essere imbattersi in un tavolo da ping pong allestito sul marciapiede. Gli utenti delle scale della chiesa sono frequentatori regolari, li puoi trovare ogni sera e si tratta dei profughi ospiti della vecchia scuola di Santa Caterina...».