"Mio marito voleva solo fermare il rapinatore: non si era accorto di averlo ucciso"

Parla la moglie della guardia giurata che ha investito Vito Sacco in via Toscana / VIDEO: PARLA LA MOGLIE DEL VIGILANTE / VIDEO: PARLANO I VICINI DI CASA / IL FRATELLO DEL RAPINATORE: "NON SO COME PAGHEREMO IL FUNERALE" / IL VIDEO: PARLA IL PROCURATORE SANGERMANO / FOTOGALLERY / RAPINATORE TRAVOLTO E UCCISO IN VIA TOSCANA, PRESO L'INVESTITORE: E' UN VIGILANTE

Tiziana Nieri, moglie del vigilante che ha ucciso il rapinatore al Macrolotto

Tiziana Nieri, moglie del vigilante che ha ucciso il rapinatore al Macrolotto

Prato, 27 aprile 2015 - Esce dalla porta di casa per guadagnare il giardino, braccia intrecciate, volto provato da una giornata, quella di sabato, che avrebbe lasciato traccia su chiunque. Figuriamoci su Tiziana Nieri, la donna, la madre e la moglie che ha il compito di reggere l’urto di una notizia sconvolgente. Il marito, Simone Nieri, è la guardia giurata che ha ucciso al Macrolotto il rapinatore Vito Sacco nel tentativo di bloccarne la fuga dopo l’assalto ad un chiosco di panini gestito da due cinesi in via Toscana. E’ scappato, Nieri, e anche per questo è in stato di fermo a casa con l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso (è difeso dagli avvocati Federico Febbo e Costanza Malerba). Tiziana è stata la prima alla quale il marito ha raccontato quello che era successo ed è stata la prima a dirgli di andare subito alla polizia.

- Cosa è successo sabato mattina?

«Mio marito è tornato dopo il lavoro, come sempre, ed è andato a letto senza dirmi nulla. Sembrava tutto normale, anche se praticamente non ha mai dormito».

- Quando le ha parlato la prima volta di quello che era successo?

«Me lo ha detto più o meno all’ora di pranzo».

- Cosa le ha detto esattamente?

«Tiziana, è successa una disgrazia. E mi ha raccontato tutto. Ma non sapeva che il rapinatore fosse morto».

- Non se n’era accorto?

«A me ha detto di no (e lo ha confermato anche davanti agli inquirenti, ndr). Lo ha scoperto soltanto dopo, quando è stata ascoltato in questura».

- Lei come ha reagito?

«Gli ho detto subito di andare alla polizia a raccontare tutto».

- Come descriverebbe suo marito?

«E’ una persona tranquilla che rispetta le regole, non ha problemi di nessun genere, voleva aiutare un’altra persona ed è andata male».

- Perché suo marito è scappato quando ha capito di aver investito Vito Sacco? Che cosa le ha raccontato?

«Non si è fermato perché è stato preso dal panico».

- Adesso che giornate si aspetta?

«Cercheremo di vivere come sempre».

- Il procuratore capo ha detto che i due episodi, la rapina e l’investimento, non possono essere messi sullo stesso piano. Suo marito si può definire un assassino?

«Assolutamente no».

- Avete avuto contatti, o li cercherete, con la famiglia di Vito Sacco, il rapinatore rimasto ucciso al Macrolotto?

«Proveremo a metterci in contatto con i suoi parenti, lo vuole anche mio marito. Vogliamo spiegare che si è trattato soltanto di una disgrazia».