"Tigli malati in piazza San Niccolò". L’agronomo mette fine alle proteste

Alessi: "Non facciamo niente a caso". Guarducci: "Piazza più bella"

L’assessore all’ambiente Filippo Alessi in San Niccolò

L’assessore all’ambiente Filippo Alessi in San Niccolò

Prato, 24 giugno - «I tigli di piazza San Niccolò erano malati». A mettere un punto sulla questione degli alberi secolari abbattuti, sono stati i tecnici e gli agronomi del Comune dopo il sopralluogo di ieri mattina quando hanno confermato il «pessimo stato di salute dei tigli». Alberi malati che andavano abbattuti, ma che comunque non cancellano il dispiacere di tanti cittadini nel vedere piazza San Niccolò spoglia e senza verde. Che le piante non versassero in buono stato di salute è stato detto e ribadito, ma questo non toglie l’amaro in bocca lasciato dalla visione di una piazza così spoglia. Almeno fino a dicembre quando sarà terminato il restyling voluto dall’amministrazione comunale per riqualificare la zona e togliere definitivamente le auto dalla piazza che diventerà definitivamente pedonale.

«Non facciamo le cose a caso. Gli alberi andavano tagliati perché instabili e pericolosi. Abbiamo riscontrato condizioni addirittura peggiori del previsto. Il loro ciclo di vita è terminato». Così l’assessore all’ambiente Filippo Alessi chiude il capitolo e la scia di polemiche sulla questione di San Niccolò. Erano stati i consiglieri dell’opposizione a sollevare dubbi sulla necessità di tagliare tutte le piante chiedendo al Comune «se non fosse stato possibile salvarne almeno uno a testimonianza della storia di quella parte di città». «Ne pianteremo di nuovi, di dimensioni adatte al luogo, e queste nuove essenze non le poteremo in modo aggressivo, così che la pianta possa rimanere nella sua interezza e forma», risponde Alessi.

Anche l’ex presidente della Fondazione San Niccolò Foresto Guarducci, interviene in proposito della ristrutturazione della piazza. «Il progetto concordato con il Comune prevede il restauro delle facciate delle case che affacciano sulla piazza e il rifacimento di tutta la pavimentazione, il restauro della fontana e delle aiuole e nuove piante - spiega - La Fondazione, sotto la mia presidenza ha già provveduto al restauro del lato nord delle facciate, una delle quali destinata a studentato nell’intento di dare alla piazza una nuova vivibilità». Un progetto «assolutamente migliorativo che con impegno e fatica, quale ex presidente della Fondazione ho cercato di portare avanti», chiude Guarducci.