Ospedale, tagli al personale: adesso i servizi sono a rischio

Il ritorno dalle vacanze estive potrebbe riservare brutte sorprese. Pronto soccorso, medicine e chirurgie potrebbero farne le spese

Ospedale Santo Stefano

Ospedale Santo Stefano

Prato, 29 agosto 2015 - A rischio la riapertura dei posti letto al «Santo Stefano» dopo le consuete riduzioni estive. A lanciare l’allarme sono Sandro Malucchi della Fp Cgil, Massimo Cataldo della Cisl Fp e Marco Macchini della Uil che al rientro dalle ferie si sono trovati con il problema del «mancato rinnovo dei contratti del personale della Asl». «È stato consegnato l’orario ad infermieri ed operatori socio sanitari per settembre, ma si tratta di un orario provvisorio per il probabile mancato rinnovo del contratto per 24 lavoratori (11 infermieri e 13 oss) dal 15 settembre», affermano in una nota congiunta i sindacati. Quali i settori che ne faranno le spese? «I professionisti già assegnati al pronto soccorso, ai dipartimenti delle medicine e delle chirurgie e al dipartimento dell’infanzia saranno ‘tagliati’ per produrre un risparmio da parte della l’Asl – proseguono i sindacalisti – Un risparmio dovuto, visto il taglio sulla sanità deciso dal Governo, per un complessivo nazionale di 2,35 miliardi di euro e che per l’azienda sanitaria pratese, in attesa della fusione con quella fiorentina pistoiese ed empolese, significa il bisogno di una riduzione importante dei costi». Il rischio è che vengano meno i servizi ai cittadini.

«Appare evidente il rischio in cui incorriamo tutti, lavoratori e utenti, con una riduzione della presenza degli addetti all’assistenza e cura all’ospedale e in tutta l’Asl – si legge nella nota – Senza l’apporto, prezioso, degli 11 infermieri e dei 13 oss si mette a rischio la riapertura dei posti letto inutilizzati in estate per la cronica carenza di personale. Se poi si pensa che i mancati rinnovi dei contratti avverranno nelle aree già critiche delle medicine, delle chirurgie e del pronto soccorso l’impatto sui bisogni di salute della cittadinanza e sulla tenuta dei servizi diventa pesante». «L’ASL pratese non aveva previsto, nel bilancio preventivo 2015, l’abbassamento della spesa per il personale rispetto al 2014 – rileva Malucchi, segretario Fp Cgil Sanità – Aveva ravveduto la necessità di dare continuità ai servizi sanitari con la consueta numerosità di operatori. Il taglio delle risorse che il Governo prospetta, 15 milioni di euro secondo i nostri calcoli, impatta anche sul personale infermieristico e mette a rischio la qualità e la quantità dei servizi alla cittadinanza».

Malucchi avanza una proposta: «Ciò che non possiamo accettare è la previsione di una riduzione della spesa sanitaria mentre si lascia inalterata la remunerazione del gestore privato dell’ospedale. Secondo noi si deve rivedere il contratto tra Asl e gestore privato alla luce dei tagli. Bisogna che il taglio del trasferimento delle risorse alleggerisca il servizio pubblico e al limite pesi sul privato che incassa 20 milioni di euro l’anno pagati dall’Asl. Inaccettabile se si ha a cuore la salute dei cittadini». Per Cataldo (Cisl Fp) l’obiettivo per garantire la tenuta dei servizi «è la la stabilizzazione del personale precario e riattivare lo scorrimento della graduatoria bloccata dalla Regione».