Supplenze, caos nel giorno dell'assegnazione

Docenti da tutta Italia al Copernico per gli incarichi annuali alla scuola dell'infanzia e primaria. La seduta viene sospesa per un'ora: urla e tensioni

L'assegnazione degli incarichi annuali al Copernico

L'assegnazione degli incarichi annuali al Copernico

Prato, 4 settembre 2015 - Ci sono docenti che arrivano da Calabria e Campania in attesa di una nomina annuale, insegnanti che hanno lasciato a migliaia di distanza di chilometri tre figli piccoli pur di lavorare, laureati che sperano nella fase C della riforma Renzi dopo che la mail arrivata nella notte tra martedì e mercoledì non ha dato il risultato sperato e li ha lasciati esclusi dalla tornata di assunzioni. Infine ci sono docenti con in tasca un diploma magistrale conseguito prima del 2001 che quest’anno sono stati tagliati fuori dalle assegnazioni. O almeno così è stato inizialmente salvo poi un ripensamento dell’ufficio scolastico provinciale chiamato in extremis a trovare una soluzione. Non sono mancate scene di tensione ieri mattina nell’aula magna del liceo Copernico durante le nomine per gli incarichi annuali da graduatoria provinciale per primaria e infanzia. La protesta di alcuni docenti che si sono visti esclusi dalla cosiddetta gae (graduatoria ad esaurimento) ha fatto sì che la mattinata di lavori venisse sospesa per riprendere soltanto più di un’ora dopo. Urla, tensioni, minacce di cause e ricorsi. Clima incandescente intorno a Laura Scoppetta, responsabile dell’ufficio scolastico provinciale, intervenuta per cercare di sedare gli animi e trovare un punto di incontro.

A generare il caos è stata la protesta di alcuni insegnati con in tasca una diploma magistrale conseguito prima del 2001 che erano stati esclusi. Ieri mattina però si sono presentati con l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di consistenti gruppi di precari sparsi per tutta Italia. «Sono 12 anni che faccio l’insegnate alla primaria - spiega Maria Concetta Panìco - invece da quest’anno siamo state escluse, ma com’è possibile? Rischiamo di restare senza lavoro per delle scelte che non comprendiamo. L’ordinanza del Consiglio di Stato comunque ci tranquillizza...». Clima tutt’altro che disteso. La soluzione è arrivata nel corso della mattinata con la decisione di congelare una serie di posti destinati agli assenti mentre per altri la scelta è caduta sugli incarichi annuali rimasti a disposizione. 

Anche la scuola pratese è un piccolo spaccato dell’Italia. In attesa del posto fisso o in alternativa dell’assegnazione di una cattedra per un anno. Per chi non rientrerà né in una né nell’altra, la soluzione è quella di attendere la chimata per qualche sostituzione, ma soltanto oltre i 10 giorni di assenza del titolare della cattedra. Magra consolazione per chi crede in un mestiere, investe anni di studio e ogni settembre è costretto a rimettersi in coda in attesa di sentire pronunciare il proprio nome dal microfono in fondo alla sala gremita.