Suora detective riesce a smascherare i truffatori

La madre superiora di San Niccolò sventa raggiro di falsi operatori Inps

La polizia ha assistito la suora per cercare di smascherare i truffatori

La polizia ha assistito la suora per cercare di smascherare i truffatori

Prato, 10 marzo 2015 - Truffatori messi in fuga dalla madre superiora. E’ l’incredibile storia successa ieri pomeriggio a suor Matilde, superiora al Convento di San Niccolò che non si è fatta scoraggiare, anzi ha sventato il tentativo di raggiro inscenando, con il supporto della polizia, una «finta» degna di un film di azione.

«Ho ricevuto una telefonata in convento dove un presunto funzionario dell’Inps mi diceva che gli assegni di invalidità di una nostra consorella erano già pronti - spiega la religiosa - L’uomo con fare molto convincente mi ha detto nome e cognome di una suora per la quale pensavamo davvero di avviare le pratiche di invalidità perchè molto anziana e malata». Una truffa studiata a tavolino e nei minimi dettagli, evidentemente, visto che le generalità date dal falso funzionario Inps erano tutte vere così come la condizioni di salute dell’anziana suora.

«L’uomo mi ha detto di fare due vaglia on line di 1750 euro l’uno intestati ad un certo avvocato di Settimo Torinese e di portarli al patronato in via Roma - continua suor Matilde - A quel punto mi sono venuti dei dubbi e così ho chiamato il patronato che ci segue veramente ed ho chiesto spiegazioni. La responsabile mi ha detto che non c’era assolutamente nessuna pratica pronta, anzi mi ha invitato ad avvertire le forze dell’ordine e così ho fatto».

Durante il pomeriggio sono continuate le telefonate al Convento del falso funzionario Inps che tentava di convincere la religiosa a fare i vaglia: «L’uomo mi ha dato un numero di telefono di un presunto patronato dove ho chiamato. Mi ha risposto una donna con un accento non toscano che mi diceva di avere i documenti pronti e di aspettarmi in sede - spiega - nel frattempo però ho chiamato i carabinieri ai quali ho raccontato l’accaduto. Poco dopo al convento è arrivata la polizia che mi ha detto di continuare a reggere il gioco, di fare come si dice... un po’ la finta tonta per convincere i truffatori che ero caduta nella trappola». E così suor Matilde ha fatto. La religiosa, scortata dalla polizia che la seguiva a distanza, si è così prestata ad andare fino alla finta sede del patronato in via Roma per smascherare i truffatori. Purtroppo però il traffico non ha giocato un tiro a favore della messa in scena: «Sono andata all’appuntamento accompagnata da un collaboratore con la polizia che mi seguiva - continua - Ho suonato i campanelli dove mi avevano indicato, ma non c’era più nessuno...». I truffatori probabilmente si sono insospettiti per l’attesa e se la sono data a gambe.