Estra toglie il logo dalle maglie 'Valuteremo se chiedere i danni'

Lettera di diffida alla società: 'Se necessario risolveremo il contratto'

La presentazione delle nuove maglie del Prato il giorno prima  che scoppiasse la bufera sulla società foto Attalmi

La presentazione delle nuove maglie del Prato il giorno prima che scoppiasse la bufera sulla società foto Attalmi

Prato, 25 luglio 2017 - Via la scritta «Estra» dalle maglie, dai palloni e dalle borse del Prato. La debacle è totale. E’ l’ennesima tegola che cade sulla società «Ac Prato» dopo lo scandalo scoppiato giovedì scorso in seguito all’inchiesta della procura pratese su un giro di baby calciatori che sarebbero stati fatti arrivare in Italia in maniera irregolare. Una maxi inchiesta, condotta dalla squadra mobile pratese, coordinata dai sostituti procuratori Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli oltre che dal procuratore Giuseppe Nicolosi, che ha portato in carcere una donna ivoriana, Stephanie Eulalie Nety, ai domiciliari il presidente della Sestese calcio, Filippo Giusti, e il procuratore sportivo Filippo Pacini, e all’interdizione per quattro mesi dalla guida del Prato di Paolo Toccafondi.

Una bufera a livello nazionale che sta provocando le prime controffensive. E puntuale è arrivata la decisione di Estra, da anni sponsor del Prato, di «inibire la società» a utilizzare il marchio e il logo da tutto il materiale in dotazione alla squadra a partire dalle maglie, dagli spazi nello stadio, alle borse e alle tute. Una tegola non da poco, visto che le nuove maglie con tanto di scritta «Estra» erano state presentate il giorno prima delle perquisizioni e dell’applicazione delle misure cautelari.

«La cessazione immediata dell’uso del logo è una forma di tutela di Estra per non essere accostata a fatti, tutti da accertare, che sono in conflitto con il codice etico della società e che, peraltro, il Prato si era impegnato a rispettare», ha spiegato il legale di Estra, Leonardo Masi, che ieri ha fatto partire la lettera di diffida all’Ac Prato.

«E’ una misura cautelare immediata – ha aggiunto Masi – presa con la più ampia riserva di poter in futuro risolvere il contratto di sponsorizzazione, di richiedere il corrispettivo pagato indietro e il corrispettivo del danno alla luce degli sviluppi successivi. A oggi, il pregiudizio c’è». Estra, quindi, si è dissociata ufficialmente dal Prato riservandosi di chiudere il contratto e di richiedere indietro i soldi già versati per la sposorizzazione. «Si vive alla giornata – ha concluso Masi –. E’ anche vero che si tratta della versione di una sola parte, quella dell’accusa».

Intanto ieri sono stati ascoltati in procura altri due giovani giocatori che hanno reso la loro versione spiegando come sono arrivati in Italia. Nel pomeriggio è stato sentito il procuratore sportivo di Rimini Mauro Cevoli, indagato, accompagnato da un altro giovane calciatore che milita nel Cittadella. Ai sei casi di ragazzi portati in Italia in maniera illegale se ne potrebbe aggiungere un altro che avrebbe chiesto – tramite un legale – di essere ascoltato dai magistrati. Una sfilata di testimoni e indagati per venire a capo di una inchiesta complessa. Oltre al filone dell’immigrazione clandestina di minorenni, si aggiunge quello delle partite che sarebbero state combinate (tra queste c’è pure l’ultimo spareggio con il Tuttocuoio) e di cui sono stati trasmessi gli atti alla procura sportiva.

Laura Natoli