Mammoli, corridore d’acciaio. Ventisette ore di fila in gara / VIDEO

Il personaggio: alla «Nove colli» per la 15esima volta, un record mondiale. I suoi segreti

Antonio Mammoli con il piatto della 15esima partecipazione alla Nove Colli

Antonio Mammoli con il piatto della 15esima partecipazione alla Nove Colli

Prato, 23 maggio 2017 - CHIAMATELO l’Uomo d’acciaio, Flash Gordon o come volete: Antonio Mammoli questi soprannomi se li merita tutti. Già, perché a 57 anni è un’icona del podismo italiano, un mito vero e proprio. Elencare le sue imprese richiederebbe pagine intere, quindi limitiamoci all’ultima: ha partecipato per la 15esima volta alla «Nove colli», 202 km di percorso con partenza e arrivo a Cesenatico, ultramaratona tra le più toste del mondo. Un record, nessuno lo ha mai fatto. «Ogni cinque partecipazioni danno un piatto – spiega sorridendo – e siccome avevo quello del quinto e quello del decimo... volevo completare la collezione!».

Per finire il cammino ha impiegato 27 ore e due minuti, dopo aver lambito San Marino e la provincia di Pesaro Urbino. «Sono arrivato tredicesimo – spiega – su 130 partecipanti da tutto il mondo, anche dalla Sud Corea, ma solo un terzo arriva fino alla fine. Io nel 2008 l’ho anche vinta mentre una volta sono stato costretto al ritiro». E spiega che non ci sarà una sedicesima volta: «La ‘carrozzeria’ non è più quella di un tempo», dice. E ne approfitta per ringraziare i suoi angeli custodi del gruppo podistico della Croce d’Oro: «Renzo, Gaspare, Romeo, Arnaldo e mio figlio Alberto».

Ma come si allena, cosa mangia e come si prepara un ultramaratoneta (che nella vita fa il libero professionista nel campo tessile) di 57 anni? «Prima facevo 40 chilometri al giorno di allenamento, ora 15-20, sulla pista ciclabile lungo il Bisenzio, nella pausa pranzo. Bisogna ricordare che corse come questa sono al 51% di testa e solo al 49% di gamba. Mangiare? Tutto quello che mi va, tanto brucio tutto...».

Di Mammoli avevamo già parlato perché da anni corre con Marco Albertini, pratese: è Antonio a spingere la sua carrozzina. Insieme hanno fatto perfino il Passatore, a giugno torneranno per la quarta volta alla Pistoia-Abetone (50 km). «Con Marco – spiega – è nata una bellissima amicizia. Ridiamo tanto insieme». Uomini speciali.