Sanremo, al Festival si canta un po' in pratese. Tutto partì da "Grazie dei fiori"

Il Maestro scrisse la musica del primo successo. Ecco gli altri protagonisti

Nilla Pizzi nel 1951: le note di «Grazie dei fiori» furono scritte dal pratese Saverio Seracini

Nilla Pizzi nel 1951: le note di «Grazie dei fiori» furono scritte dal pratese Saverio Seracini

Prato, 7 febbraio 2017 - Per cinque giorni il Festival di Sanremo dominerà giornali, siti, televisioni e radio. Il Festival è un cult, che lo si ami o lo si detesti non è rilevante. Quest’anno poi c’è ben più di una pennellata pratese sull’appuntamento targato Carlo Conti.

In prima fila c’è Francesco Guasti, che è in gara tra i giovani con la sua "Universo". Una storia di tenacia, la sua, che ha combattuto con le unghie e con i denti per arrivare all’Ariston. Lo scorso anno il palco dei fiori gli sfuggì all’ultimo metro, alla selezione finale. Una delusione terribile. Quest’anno ce l’ha fatta, ma per aumentare la suspence è stato l’ultimo a conoscere il verdetto: la sua voce rock, graffiante, punta a conquistare quella vetta che solo due anni fa sfuggì ad un’altra pratese, Erika Mineo (Amara), arrivata terza.

Già, Amara: non ha ancora deciso se andare in Riviera di persona o no, ma di certo ci sarà in una veste molto, molto pesante. E’ autrice di "Che sia benedetta", bellissimo testo che la grande Fiorella Mannoia canterà in gara. Dopo trent’anni di assenza una delle voci femminili più amate d’Italia ha scelto una giovane cantautrice pratese per la rentrée, con lo scomodissimo ruolo di favorita (ma attenzione, di solito i bookmakers a Sanremo non ci indovinano quasi mai). Una bella canzone sulla vita che Amara dice di "amare come un figlio".

Come autore ci sarà anche un altro pratese al festival: Riccardo Onori, che ha scritto per Samuel, voce dei Subsonica qui in veste di solista. Samuel canterà "Vedrai", di Romano-Riganò-Onori-Romano. E se Amara è ancora giovane (ma ha già ha scritto anche per Emma e Loredana Errore), Onori (che pure non ha nemmeno 50 anni) ha alle spalle 30 anni di carriera e una lunga serie di collaborazioni eccellenti, da Stefano Bollani a Jovanotti, da Irene Grandi ai Dirotta su Cuba. E, andando indietro nel tempo, non si possono dimenticare le collaborazioni con nomi storici della scena fiorentina e pratese come i Diaframma e gli Edipo e il suo complesso.

E non bisogna dimenticare un’altra presenza pratese a Sanremo, questa più televisiva che musicale: quella di Walter Santillo, autore di «PrimaFestival», la striscia quotidiana della Rai condotta da Federico Russo e dalla star del web Tess Masazza con l’inviato (speciale?) Herbert Ballerina. 

Il Festival di Sanremo e gli artisti pratesi, un rapporto che nasce fin dalla prima edizione nel lontano 1951. Fu proprio "Grazie dei fiori" una canzone scritta dal maestro Saverio Seracini a conquistare il podio. Il talento di Nilla Pizzi, le note del musicista nato a Prato nel 1905 e le parole di Testoni e Panzeri, trionfarono nella serata finale. Sarà poi «medaglia d’argento» sette anni dopo con «L’edera» sempre grazie alla «regina» Pizzi, battuta solo da «Nel blu dipinto di blu» cantato dalla coppia Modugno/Dorelli.

In 67 edizioni i pratesi legati al Festival sono tanti. Correva l’anno 1962: fa il suo debutto al festival Rocco Montana, nome d’arte di Lino Bartolini fratello del tenore Lando, con il brano «Inventiamoci la vita» che ottenne un discreto successo. I meno giovani si ricorderanno di Sonia Natali, una delle componenti del gruppo Sonia e le sue sorelle ? Dopo lo scioglimento, la cantante arrivò in riviera per il festival del 1969, senza accedere alla finale con il brano «Non c’è che lui». Negli anni ’70 è la volta del gruppo Ayx che si esibisce con il brano «Ayx disco». Tra i componenti, Riccardo Galardini che diventerà una presenza fissa del festival in qualità di direttore d’orchestra, e Gloria Nuti, cantautrice rock che nel 1989 partecipa tra i giovani con il brano «Bastardo». Fu un mezzo flop ma la fortuna arriverà cinque anni dopo con «Il mare calmo della sera». Gloria Nuti firmerà quel brano per un giovanissimo Bocelli che proprio in città si era formato con il maestro Bettarini.

Nel 1988 nella sezione big spicca la presenza di Francesco Nuti e la sua «Sarà per te», romantica ballata scritta dal cugino Riccardo Mariotti, cantata poi addirittura da Mina nell’album «Uillallà» e ricantata al festival del 2015 da Marco Masini. E prima ancora di Nuti, per presentare l’edizione del 1980 fu chiamato Roberto Benigni, con a fianco una stralunata Olimpia Carlisi (di Campi Bisenzio). Anche Giorgio Panariello non poteva mancare nell’albo d’oro: nel 2006 è stato direttore artistico e conduttore (recentemente anche Giovanni Veronesi è stato chiamato nella giuria di qualità). Tra i più assidui frequentatori della kermesse canora anche il direttore d’orchestra Franco Godi, celebre per alcune storiche sigle tv come «Supergulp», «Verissimo», «Unomattina».

E poi ancora l’attore/cantante Marco Cocci, guest star nel coro a fianco di Irene Grandi per «La cometa di Halley» nel 2010, il siciliano Giovanni Caccamo che ha studiato per anni nella scuola del Politeama (primo fra i giovani nel 2015, terzo nei big nel 2016). Nel 2013 tra gli ospiti applauditi ci fu il campione di pallanuoto Stefano Tempesti, e nel 2015 la bella sorpresa di Erika Mineo in arte Amara, terza fra le nuove proposte.