Veronica Pivetti, debutto da regista. Contro l'omofobia / VIDEO

"Né Giulietta né Romeo" tratta il tema dell'omosessualità ed è il suo primo film da regista. "Non è stato facile realizzarlo", dice al cinema Terminale

Veronica Pivetti a Prato

Veronica Pivetti a Prato

Prato, 14 maggio 2017 - E’ stata "un piacevole fiume in piena" Veronica Pivetti, sabato pomeriggio al cinema Terminale di via Carbonaia, arrivata in città per presentare il suo primo film da regista, Né Giulietta né Romeo in occasione della giornata di lotta all’omo-transfobia. E non ci poteva essere testimonial migliore dell’attrice amatissima dal pubblico italiano.

"Mi fa sempre piacere essere presente in occasioni come questa", ha esordito la protagonista di "Provaci ancora Prof" e di tante altre fiction di successo. "Certo non è stato facile realizzare questo film", ha aggiunto. Un film che purtroppo è stato distribuito in sole 17 copie, a cui va il merito di trattare con garbo, il difficile tema dell’omosessualità.

Infatti si raccontano i tormenti di un adolescente figlio di una coppia separata (Veronica Pivetti e Andrea Amato) e nipote di una stravagante nonna (Pia Engleberth). "L’amarezza di una cattiva distribuzione è stata ripagata da due fortune", ha commentato l’attrice/regista. "Essere stati adottati dalla Agedo e aver ricevuto il patrocinio di Amnesty International, la prima volta per una commedia; con la motivazione che il film si sia occupato dei diritti umani".

Anche l’incontro a Prato infatti era stato organizzato e promosso dalla Agedo (l’associazione genitori di omosessuali), il Comitato gay e lesbiche di Prato, la Provincia di Prato, l’associazione Cieli Aperti onlus, associazione Le Mafalde, centro antiviolenza La Nara, il Geranio onlus, il centro di solidarietà di Prato, la Rete degli studenti medi.

Dopo la proiezione del film, davanti ad un folto pubblico molto attento, la Pivetti ha ricordato quanto sia stata lunga la gestazione del suo primo film da regista. "L’idea iniziale risale addirittura a 12 anni fa. per fortuna la sceneggiatrice Giovanna Gra ha tenuto duro. Il fatto che il film sia ancora attuale, la dice lunga purtroppo. Questo dimostra che sono stati fatti passi molto piccoli".

Non è facile parlare di omosessualità. La strada è ancora lunga. L’argomento è ancora un tabù, talmente tabù tanto che un giovane attore scelto per interpretare un gay amico del protagonista, alla vigilia della lavorazione aveva rinunciato al ruolo per la paura di essere preso in giro dagli amici. Uno dei tanti aneddoti che l’attrice/regista ha raccontato. "Poi alla fine, ragionando insieme, ha cambiato idea e ha accettato".

Per fortuna ci sono ancora film capaci di far riflettere su argomenti scabrosi e difficili. Per fortuna Veronica Pivetti è passata da Prato. E con il sorriso sulle labbra, con discrezione ed eleganza è riuscita a parlare di omosessualità e omofobia arrivando al cuore degli spettatori.