La scuola nel futuro: studenti dell'istituto Buzzi lanciano una sonda spaziale

Conto alla rovescia per il primo "Space trip" di una scuola italiana. I ragazzi si sono ispirati all'astronauta Cristoforetti IL VIDEO DELL'ESPERIMENTO DELL'ISTITUTO

I maturandi del Buzzi

I maturandi del Buzzi

Prato, 25 maggio 2015 - Sette maturandi nella Stratosfera. Prenderà il volo sabato alle 11 dal parcheggio dell’Its Tullio Buzzi di Prato la sonda Buzzi Space Trip, ovvero il progetto scolastico realizzato da un gruppo di studenti della quinta classe dell'indirizzo d'informatica, con il fine di presentare alla commissione d'esame un lavoro di rilevanza scientifica e tecnologica. Poco più di due ore per raggiungere la Stratosfera, fino a quota trentamila metri, effettuare rilevazioni ambientali e riprese aree. Un volo concordato con Enac e Enav per non interferire con rotte civili e militari.

Questi i nomi degli studenti legati al progetto: Christian Pergola, Lorenzo Barberi, Samuele Grazioso, Davide Lascialfari, Samuele Leone, Lorenzo Fontana della classe 5° H e Fabrizio Capasso, studente della classe serale di informatica. Ispirati dalla missione di Samantha Cristoforetti, il gruppo di maturandi realizzerà anche un documentario sull’iniziativa e sperano di poter intervistare la celebre astronauta italiana al rientro dalla sua missione. Si tratta di un primato assoluto. È infatti la prima volta che accade in una scuola italiana, è la prima volta che a Prato viene tentato un esperimento del genere e sarà il primo documentario su un progetto di questo tipo. In realtà, l'area del progetto Buzzi Space Trip ha previsto la costruzione di una sonda, costituita da alcune schede elettroniche (Arduino e moduli associati), tre sensori (temperatura, pressione, altitudine), gps ed action cam.

L'assemblaggio dei componenti è avvenuto interamente nei locali della scuola durante le ore di laboratorio ed è stato seguito da un lavoro di programmazione, perché i vari moduli potessero svolgere specifiche operazioni secondo le esigenze degli studenti; anzitutto il salvataggio periodico su scheda SD dei dati raccolti dalle periferiche. Grazie ad un pallone meteorologico, opportunamente gonfiato ad elio, sarà possibile effettuare il lancio della sonda nello spazio e raggiungere la Stratosfera ad un'altitudine di trentamila metri. A quella quota il pallone, a causa della poca pressione che farà aumentare il volume dell'elio, toccherà il suo diametro massimo (otto metri) e poi scoppierà.

La sonda inizierà così a precipitare in caduta libera fino all’apertura del paracadute. Periodicamente verrà controllata la posizione gps inviata dal modulo e, trascorso il tempo previsto di volo (circa due ore e mezzo dal lancio), nel momento in cui apparirà una posizione fissa corrispondente al punto di atterraggio, gli studenti si mobiliteranno per recuperare la sonda, che potrà cadere nel raggio di 100-150 chilometri. Una volta analizzata sarà possibile comprendere l'effettiva resistenza dei suoi componenti a condizioni climatiche così estreme. Ogni cinque secondi durante il volo la sonda registrerà temperatura, pressione e altitudine. Ed effettuerà riprese aeree (60 frame al secondo). I dati catturati dalla sonda durante il suo viaggio nello spazio e salvati su scheda SD, saranno utilizzati dagli studenti per un'osservazione dal punto di vista scientifico.

La ripresa aerea coprirà tutta la durata dell'esperimento: l'action cam inizierà a riprendere al momento del lancio e gradualmente nell'inquadratura inizierà ad apparire una porzione sempre maggiore del pianeta, fino a mostrare la curvatura del globo terrestre. Parallelamente al lancio della sonda, l'area di progetto scolastica prevede la realizzazione di un documentario, che sarà distribuito attraverso canali web e tv. Le riprese effettuate durante la costruzione del modulo saranno integrate da interviste con quanti sono stati coinvolti a vario titolo nel progetto: studenti, professori e rappresentanti delle Istituzioni.