Sesso con minorenni, nei guai trentaduenne pratese

Stamani la perquisizione dei carabinieri nell'abitazione dell'uomo. Li adescava su internet e li circuiva. Accertati cinque episodi con giovani tra i 13 e i 17 anni. In un caso pagava ogni prestazione 10 euro

I carabinieri (Foto archivio)

I carabinieri (Foto archivio)

Prato, 25 settembre 2014 - Atti sessuali con minorenni. Cinque casi accertati di cui uno con tanto di corrispettivo in denaro: dieci euro per un rapporto orale, e regali di vario genere come cellulari. Nel mirino della Procura è finito un trentaduenne pratese, con una occupazione fissa e con un buon livello culturale, accusato di aver adescato e intrattenuto rapporti sessuali con minorenni, tutti italiani,  tra i 13 e i 17 anni, e, in un caso, di aver indotto la giovane «vittima» alla prostituzione. Una sorta di baby squillo e prostituzione al maschile.

Il fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore Eligio Paolini, trasferitosi a Firenze a fine luglio, e ora passato nelle mani del sostituto procuratore, Antonio Sangermano. Con queste pesanti accuse ieri è scattata la perquisizione dei carabinieri nell'abitazione del trentaduenne pratese. I militari dell’Arma hanno rovesciato la casa dell’uomo e controllato tutti i computer e le apparecchiature elettroniche in possesso dell’uomo ma, al momento, non sembra abbiano trovato materiale pedo-pornografico. L'uomo risulta al momento solo indagato. 

I cinque fatti contestati partono dai primi mesi del 2011 quando l’uomo aveva adescato, esercitando una sorta di sudditanza psicologica, un ragazzo di 14 anni con problemi comportamentali costringendolo ad avere rapporti sessuali con lui. Le indagini sono cominciate dopo la denuncia dei genitori del ragazzo. I due all’epoca avevano una vera e propria relazione sentimentale che si basava sull’abuso dello stato di disagio comportamentale del giovane. Ma da quell’episodio la procura è riuscita a risalire ad altri casi simili, quattro dei quali sarebbero certi e documentati. Tre delle vittime avevano appena 13 anni quando furono adescate. e convinte ad avere rapporti orali e sessuali con l'uomo.

Il trentenne "incontrava" le sue vittime su internet usando social network e strumenti simili, ma anche per strada o in ambienti vicini ai suoi. Li avvicinava e poi riusciva a circuirli fino ad ottenere rapporti sessuali. Solo in un caso è accertato che vi sia stato pagamento in denaro o beni in regalo in cambio di «rapporti orali, manipolazioni, sfregamenti» che venivano pagati dieci euro a volta. Il ragazzino all’epoca dei fatti aveva 17 anni. In un altro caso, il trentaduenne era riuscito ad avvicinare un giovane di 13 anni sempre attraverso internet usando un linguaggio esplicito nel tentativo di procacciarsi rapporti con il minorenne. Questi i cinque casi che secondo gli inquirenti sarebbero accertati, anche se si teme che che possano essere di più.

Laura Natoli