Rottweiler libero sul marciapiede morde passante

Cerbottana per narcotizzarlo, caccia al proprietario

Rottweiler (Olycom)

Rottweiler (Olycom)

Prato, 23 settembre 2014 - LO HA MORSICATO ad un braccio e ad una coscia, ma alla fine il malcapitato, un cinquantacinquenne pratese, è riuscito a divincolarsi dalla presa del cane e a dare l’allarme al centralino della polizia di Stato. È successo domenica mattina, poco dopo le 11 e mezzo, in via Spina, una traversa di via Cava a San Giusto: protagonisti dell’episodio sono stati un uomo e un cane adulto di razza rottweiler. L’animale è stato trovato legato all’esterno di un cancello, assicurato ad un palo da una fune di fortuna usata come guinzaglio ma in condizione precaria.

STANDO al racconto che il ferito ha reso agli agenti della volante, l’uomo si trovava in via Spina per incontrare un amico. Il cinquantacinquenne stava camminando lungo la strada quando si è imbattutto nel Rottweiler. A questo punto non si sa che cosa sia scattato nell’animale per portarlo ad aggredire il passante, morsicato ad un braccio e ad una coscia. Gli agenti della polizia hanno dovuto richiedere l’intervento di personale specializzato per il recupero di cani, mentre il malcapitato ferito è stato trasportato al «Santo Stefano».

Le sue condizioni non sono preoccupanti. Il recupero dell’animale non è stato semplice perché il rottweiler è apparso piuttosto «agitato». Così per liberare l’animale dalla fune con cui era legato al cancello e trasferirlo al canile del Calice, è stato necessario narcotizzare il cane grazie all’intervento di un veterinario. Visto che nè gli operatori dell’associazione che si occupa del recupero di cani nè il veterinario hanno potuto avvicinare l’animale, il dottore ha dovuto ricorrere all’impiego di una freccia con anestetico, lanciata grazie ad una cerbottana. Solo dopo, il cane sedato dal dardo è stato preso e trasportato al canile municipale. Sono scattate le indagini per risalire al proprietario dell’animale, dotato di microchip: la persona a ieri è stata individuata ma non rintracciata. Resta da chiarire come mai il cane si trovasse lì: se è stato abbandonato o se il proprietario lo avrebbe ripreso più tardi. Il cane si sarebbe innervosito per il collare stretto.

DEL CASO è stato informato il servizio veterinario dell’Asl 4: «Abbiamo visitato il cane — spiega Maurizio Vannucchi, referente per il servizio veterinario dell’azienda sanitaria pratese — e sta bene. Se sarà trovato il proprietario, potremo ricostruire tramite un questionario la storia dell’animale e capire se si deve procedere con la profilassi della rabbia. Altrimenti se l’animale resta sconosciuto, deve rimanere sotto osservazione per dieci giorni per verificarne il comportamento e l’evoluzione».

Sa.Be.