Riapre l'area archeologica di Gonfienti con "Il museo che non c'e"

Domenica 5 ottobre alle 15 l'iniziativa nell'ambito dell'11a Giornata Nazionale degli Amici dei Musei

Reperti archeologici etruschi a Gonfienti: una fase del restauro

Reperti archeologici etruschi a Gonfienti: una fase del restauro

Prato, 3 ottobre 2014 - Domenica 5 ottobre alle 15 sarà riaperta l'area archeologica di Gonfienti con un evento speciale che farà conoscere al grande pubblico uno degli insediamenti arcaici più importanti mai scoperti: in occasione dell'11a Giornata Nazionale degli Amici dei Musei si terrà "Il museo che non c'è - Il territorio di Gonfienti fra l'età del Bronzo e l'età etrusca" , in cui sarà possibile visitare la domus etrusca e l'insediamento etrusco di Gonfienti, individuato a partire dalla seconda metà degli anni Novanta a seguito della realizzazione dell’Interporto della Toscana Centrale.

L'iniziativa, che vedrà la partecipazione dell'assessore alla Cultura Simone Mangani, è organizzata dall'associazione pratese Amici dei Musei, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni architettonici della Toscana, il Comune di Prato, la Provincia, il Comune di Campi Bisenzio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. La riapertura del sito e le iniziative per ampliarne la conoscenza e l'importanza vanno nella direzione indicata dal Comune di Prato per fare di Gonfienti un polo culturale e turistico di livello nazionale: è di pochi giorni fa la firma del Protocollo d'intesa fra il sindaco Matteo Biffoni e il presidente della Regione Enrico Rossi per finanziare l'ampliamento di Gonfienti e la creazione di un percorso espositivo in collegamento con le aree etrusce vicine, come Artimino, Comeana, Montalbano e Marzabotto. Cominciando dalle scuole, il Comune di Prato ha promosso 4 visite didattiche per ragazzi da fare da qui a Natale.

L'edificio è di circa 1.400 mq, con cortile centrale porticato, organizzato come le case arcaiche di Marzabotto, il centro vicino a Bologna che – insieme a Gonfienti – doveva controllare nel VI e V secolo a.C. la viabilità transappenninica e gli scambi commerciali fra questa parte di Etruria settentrionale ed i mercati dell’Adriatico. L’edificio è stato recentemente sottoposto ad un intervento di consolidamento delle strutture di fondazione e di messa in sicurezza dei piani pavimentali interni, con finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, grazie all’interessamento della Provincia di Prato. Nella stessa occasione, verrà presentata l’App, realizzata dal PIN di Prato (Polo Universitario Città di Prato, Laboratorio VAST-LAB, sotto la direzione del prof. Franco Niccolucci), scaricabile dai pannelli didattici dell’area archeologica. Sarà inoltre possibile, nei locali del Mulino di Gonfienti messi a disposizione da Interporto, vedere alcuni reperti restituiti dagli scavi e la ricostruzione di parte del tetto del portico dell’edificio precedentemente ricordato, oltre ad un video dedicato all’area archeologica.