'Residenze facili ai cinesi, tutti a processo'

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 14 persone. Ci sono anche due ex funzionarie pubbliche e una commercialista

Arresti e fermi alla guardia di finanza su cinesi e permessi

Arresti e fermi alla guardia di finanza su cinesi e permessi

Prato, 25 agosto 2014 - La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 14 indagati nella maxi inchiesta sulle residenze facili ai cinesi emersa nel dicembre 2013. Tra i nomi di spicco, due ex dipendenti del Comune di Prato (l'ente è parte lesa). Si tratta di Irma Porcaro (licenziata dalla pubblica amministrazione nel 2009) descritta dagli inquirenti come la mente dell'organizzazione che, secondo l'accusa, faceva diventare interi gruppi di cinesi cittadini pratesi dietro il pagamento di ingenti somme di denaro, e Angela Olivieri, ex funzionario dell'ufficio anagrafe, che sarebbe stata il braccio operativo.
Per l'accusa sarebbero coinvolti, oltre a diversi cinesi che svolgevano il ruolo di tramite, anche i figli di Olivieri e la ragioniera Silvia Bruni, accusata di aver aiutato a produrre documentazione falsa, anche se lei ha sempre negato. Le accuse per tutti sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, falso ideologico, corruzione propria e violazione delle norme sull'immigrazione.
L'operazione, che nel 2013 era stata condotta dalla guardia di finanza, aveva portato a centinaia di perquisizioni. Il pm Antonio Sangermano, attuale procuratore capo facente funzione, ha accertato l'acquisto di 360 residenze.