Provincia, undici richieste per i fondi commerciali di palazzo Banci Buonamici

In cinque si contendono quello che ospita Tezenis che è anche il più caro

La Provincia è destinata a sparire

La Provincia è destinata a sparire

Prato, 26 agosto 2014 - Undici domande per una bella iniezione di fiducia. E’ scaduto ieri mattina il termine ultimo per la presentazione delle offerte d’acquisto per i fondi commerciali di palazzo Banci Buonamici, in tuto sette spazi dai quali l’ente guidato da Gestri spera di ricavare quasi due milioni di euro per pagare i lavori alle scuole superiori, per le frane e sulle strade provinciali. Tra le proposte d’acquisto cinque sono relative al fondo attualmente occupato da Tezenis. Si tratta di 219 metri quadrati che sono stati dati in affitto fino al 2022 con un contratto rinnovato il 25 aprile scorso. Dalla vendita di questo fondo la Provincia conta di ricavare almeno 547.500 euro, l’importo a base d’asta più alto.  Tre richieset sono invece arrivate per il fondo che adesso ospita Original marines. In questo caso in vendita ci sono 127 metri quadrati. Il contratto con il brand di abbigliamento è stato rinnovato nel 2009 e resterà in essere fino al 31 ottobre del 2017. Il prezzo di partenza è di 317.500 euro. Una domanda è arrivata per il fondo dove adesso si trova Segue (la base d’asta è di 260mila euro). Anche in questo caso si superano i cento metri quadrati di superficie, mentre la scadenza del contratto d’affitto è il 31 gennaio 2018. Due sono infine le proposte d’acquisto ricevute dalla Provincia per il fondo del bar Lucio. La base d’asta in questo caso è di 85mila euro. La scadenza della concessione in questo caso è il 31 ottobre 2017. Si tratta del fondo commerciale più piccolo, appena 34 metri quadrati. L’apertura delle buste è fissata per giovedì. La disponibilità economica derivante dalla vendita degli immobili servirà a garantire gli interventi sulle scuole in vista della riapertura di settembre. In particolare si tratta degli adeguamenti negli istituti superiori a cui mancano gli spazi a causa dell’aumento delle iscrizioni (Livi, Brunelleschi e Buzzi) e del completamento dello spazio polivalente del Dagomari. Inoltre la Provincia conta di sistemare gli argini di Ombrone e Bisenzio in tempo per affrontare le piogge autunnali.  Non solo, un obiettivo fondamentale è quello di pagare le imprese che hanno lavorato proprio sui fiumi e sulle strade (circa 750 mila euro) e di portare avanti i cantieri in corso (325 e allargamento della declassata nella zona del Calice). Infine la Provincia vorrebbe anche continuare a dare sostegno, seppur in misura ridotta, al sistema della cultura.  La vendita degli spazi commerciali si è resa necessaria anche perché la Provincia non può spendere i 53 milioni di euro (8 sono del disavanzo dell’anno scorso) che restano ancora bloccati per i vincoli del patto di stabilità.