Profughi, se ne attendono altri 36. Incognita sugli sbarchi di massa

Il prefetto: "Serve un ex capannone per gestire le emergenze"

I sei richiedenti asilo insieme al vescovo Franco Agostinelli con  il presidente e la segretaria del  Santa Rita Roberto Macrì e Renza Sanesi

I sei richiedenti asilo insieme al vescovo Franco Agostinelli con il presidente e la segretaria del Santa Rita Roberto Macrì e Renza Sanesi

Prato, 26 giugno 2016 - Una palestra, un ex capannone o un palazzetto dello sport. Un immobile di grandi dimensioni che possa fare da paracadute in caso di sbarchi eccezionali. È questa la richiesta arrivata ieri mattina dal prefetto Maria Laura Simonetti durante il vertice che si è tenuto proprio per affrontare la questione dei profughi. I numeri snocciolati durante il vertice in prefettura non preoccupano: secondo la ripartizione del ministero se gli sbarchi saranno 10mila come ipotizzato, a Prato e provincia verranno destinati 36 profughi di cui 10 in arrivo nelle prossime ore. Quello che però preoccupa è una possibile ondata eccezionale di sbarchi (20mila persone) che con la bella stagione e il mare calmo non sembra un’ipotesi così lontana. In quel caso il numero di migranti destinato a Prato raddoppierebbe salendo ad 80 creando non pochi problemi di gestione. Un’emergenza che secondo il vice sindaco di Prato Simone Faggi andrebbe gestita a livello governativo. Per adesso l’immobile non è stato individuato. L’ipotesi della palazzina ex Anci di via Roma che può ospitare al massimo 16 persone non soddisfa le richieste del prefetto che ha sollecitato i sindaci ad un impegno concreto nell’individuare l’immobile.

«Abbiamo fatto un briefing per capire la disponibilità e il sistema è in grado di reggere questi nuovi arrivi - interviene il vicesindaco Simone Faggi - Certo i numeri che sono stati dati fanno riferimento a 10mila sbarchi. Se le previsioni dovessero essere sbagliate e quindi arrivano più migranti, allora si renderebbe necessario individuare un luogo, un polmone da utilizzare in caso di emergenza». Un’ipotesi non così remota visto che è già successa a fine maggio con l’annuncio di 70 profughi, poi mai arrivati.

«Se i numeri continueranno ad essere questi il sistema è in grado di gestirli e assorbirli - spiega il vicesindaco - Nell’ultimo periodo le presenze sono anche diminuite scendendo sotto la soglia di 500. Se restiamo su questa linea non ci saranno problemi, diversamente andrebbe trovata una soluzione alternativa che in questo momento non c’è. Anche se ribadisco che in caso di sbarchi eccezionali non dovrebbero essere gli enti locali ad occuparsene». Faggi infine sottolinea la necessità di «mantenere un clima sereno» e l’importanza delle riunioni insieme a tutti gli enti coinvolti e i Comuni della provincia «per decidere una strategia condivisa per lavorare in sinergia e seriamente proprio per evitare conflitti».