Profughi nel condominio, subito proteste

A Montemurlo residenti in rivolta: "Nessuno ci ha informati"

Nell’immagine d’archivio alcuni profughi in una struttura d’accoglienza

Nell’immagine d’archivio alcuni profughi in una struttura d’accoglienza

Prato, 17 aprile 2015 - Quattordici nuovi profughi e a Montemurlo esplode la rabbia.  I migranti provenienti dell’Eritrea, tra i quali ci sono donne incinta e bambini, sono stati sistemati in due appartamenti di un condominio di via Lamarmora a Montemurlo e le proteste dei residenti, che si lamentano per la convivenza forzata, non hanno tardato ad arrivare. «Per acquistare questa casa abbiamo investito tutti i nostri risparmi. All’epoca ci venne assicurato che l’obiettivo era creare una realtà condominiale “residenziale e qualificata”, all’interno della quale tutti si sarebbero presi cura del proprio appartamento e delle aree comuni - spiega Fabio De Crescenzo a nome delle famiglie residenti in via Lamarmora - Capiamo i problemi di queste persone, ma quando acquistammo l’appartamento pensavamo di tornare in una zona residenziale e tranquilla, non certo all’interno di una casa di accoglienza».

A generare malumore è anche il «trattamento» riservato ai profughi: «A queste persone viene data assistenza totale - continua De Crescenzo - alloggio, vitto, trasporti pagati e persino le pulizie in casa e il servizio di lavanderia... Com’è possibile? Il nostro condominio è stato costruito dalla cooperativa Abitcoop di Prato della quale anche noi siamo soci. Giovedì, senza nessun preavviso, alcuni appartamenti invenduti sono stati destinati a quattordici profughi attraverso un bando indetto dalla prefettura che è stato vinto dalla cooperativa Pane e Rose che a sua volta ha trovato un accordo con Abitcoop per mettere a disposizione dei migranti gli appartamenti del nostro immobile. Un comportamento che non rispetta le promesse fatte al momento dell’acquisto della casa e che ci ha profondamente deluso».

In totale i profughi presenti a Montemurlo in questo momento sono 32: si tratta di persone richiedenti lo stato di rifugiati. Il Comune di Montemurlo con una nota scritta informa che «la questione è seguita direttamente dalla prefettura, che provvede alla collocazione dei migranti negli alloggi di proprietà privata, individuati tramite bando». Per rassicurare i  cittadini, però, l’amministrazione aggiunge che «i migranti accolti hanno effettuato uno specifico screening medico per accertare le condizioni di salute ed escludere così la presenza di malati contagiosi». Inoltre secondo il Comuneverrà garantita una vigilanza costante.

«Siamo consapevoli del momento di grave emergenza che sta affrontando il nostro Paese sul fronte dell’immigrazione – si legge nella nota dell’amministrazione – Vogliamo accogliere chi fugge da guerra, miseria e oppressione, ma vigileremo con attenzione per garantire il rispetto delle regole di buona e serena convivenza. Per questo serve la piena collaborazione di tutte le amministrazioni locali, affinché questo sforzo d’accoglienza sia equamente condiviso a livello provinciale».