Prigionieri nell’aeroporto greco

Odissea di nove ore per due montemurlesi in rientro da Santorini

Una delle amiche dei due ragazzi  montemurlesi rimasti bloccati all’aeroporto di Santorini in Grecia

Una delle amiche dei due ragazzi montemurlesi rimasti bloccati all’aeroporto di Santorini in Grecia

Prato, 30 luglio 2105 - Prigionieri per nove ore in aeroporto, senza acqua né cibo, ma soprattutto senza avere la minima certezza di quando la situazione si sarebbe risolta. Una notte d’inferno per due turisti montemurlesi Lorenzo Scrozzo e Marco Toccafondi ancora scossi per il viaggio di rientro dalla Grecia. «C'è solo un aggettivo per descrivere il trattamento che la compagnia aerea Vuelling ha riservato ai passeggeri del volo 6365, da Santorini a Peretola, ossia scandaloso - spiega Scrozzo - Quando siamo arrivati in aeroporto intorno alle 17,30 per imbarcarci alle 18,50, un breve annuncio ci ha avvertito di possibili ritardi. Senza darci nessuna spiegazione sul motivo ci hanno detto che l’areo sarebbe partito alle 21,30».

Non certo cosa da poco, ma tant’è. I due montemurlesi si mettono l’anima in pace e insieme ai loro amici cercano delle sistemazioni di fortuna: «Al momento dell’imbarco dei bagagli viene consegnato ai passeggeri un voucher per la consumazione di un tramezzino preconfezionato e bottiglietta piccola di acqua - spiegano - Alle 20,50, l’altoparlante, con sommo sgomento dei passeggeri, annuncia un ulteriore ritardo: la partenza del volo è addirittura prevista per le 1,30 a causa delle avverse condizioni metereologiche. Cosa che per altro nessun familiare ci ha confermato e che ci è sembrata alquanto dubbia».

Dall’arrivo in aeroporto di Scrozzo e Toccafondi sono già passate quattro ore e ancora i due montemurlesi non hanno nessuna certezza né tanto meno rassicurazioni. «Nessuno ci dava informazioni - continuano - Fino alle 22 non ci è stata data comunicazione sulla cena che in quei casi è a carico della compagnia aerea». Quindi sono rimasti senza cibo né acqua accampati per ore nella sala d’attesa dell’aeroporto di Santorini.

«Tra noi c’erano persone che dovevano andare a lavoro il giorno seguente e anche un ragazzo che aveva subito un infortunio sull’isola e che era atteso in ospedale in Italia per essere operato - spiega Scrozzo - nessun riguardo per nessuno. Tutti accampati in terra o su sedie come sfollati e senza avere certezze sulla nostra partenza. Verso le una di notte, la “ciliegina sulla torta”: l’altoparlante annuncia che l’arrivo dell’aereo da Firenze,che poi avrebbe dovuto ripartire subito per Peretola, è previsto per le 2,30. Alla fine dei conti l’aereo è ripartito alle 3,05 da Santorini con quasi 9 ore di ritardo. Saliti a bordo nessuno si è degnato di fornire spiegazioni. Addirittura il personale in volo ha avuto il coraggio di passare col carrellino delle bevande facendoci pagare le consumazioni... Siamo stati trattati come bestie».