Première Vision, le aziende tornano ad assumere

Trend positivo anche nelle realtà più piccole. Ecco i posti disponibili

Compratori di Mango alla Tessile Fiorentina

Compratori di Mango alla Tessile Fiorentina

 Prato, 17 settembre 2014 -  Se c'era bisogno di una riprova che il tessile pratese ha iniziato l’effetto rimbalzo e intrapreso la risalita, oltre ai dati elaborati dal centro studi dell’ Unione industriale e che il presidente Cavicchi mostra con soddisfazione, ci sono i posti di lavoro che le aziende offrono. O hanno appena coperto. Pochi e mirati, d’accordo. Ma sufficienti a interrompere la serie di riduzioni e ricorso agli ammortizzatori che hanno riempito le recenti cronache. Due posti specialistici - uno per tecnico di rifinizione e uno per gestione della produzione offre la Paultex, lanificio geograficamente “non pratese” per pochi metri sorgendo cento metri appena oltre il Calice, a San Michele Agliana, in provincia di Pistoia. «Negli ultimi anni abbiamo ridotto da 90 a 65 gli addetti mantenendo il ciclo completo interno salvo tintoria e carbonizzo. Ma oltre alla quantità abbiamo cambiato la qualità del personale — spiegano il titolare Alessio Fantacci e il tecnico Nicola Baroni — assieme alla riconversione del prodotto, passato a una fascia più alta abbiamo riconvertito anche le nostre teste. Corsi di formazione e ricambio con giovani in azienda. E manager per ogni settore». I colloqui per i due posti specializzati sono già avviati ma i candidati possono farsi avanti.

Una figura commerciale “da back office, che stia in ufficio: i clienti preferisco contattarli io” è attesa alla Manifattura di Carmignano, nata da cinque anni a Seano sulle ceneri dello storico Lanificio Tempesti di Agliana. Filippo Tempesti, 34 anni, terza generazione di famiglia (il nonno Lorenzo è morto di recente quasi centenario) spiega che l’azienda che ha ricostruito «ha undici addetti: pochi, giusti e grintosi». Grintosi come lui, che accetta di farsi fotografare purché assieme al suo agente Usa Douglas Bondy. «Anche questo serve a fare squadra». Alla tessile Fiorentina già selezionata l’addetta al commerciale che inizierà a lavorare a ottobre, mentre il lanificio Faisa non trova un giovane multilingue che si occupi del medesimo settore. Neanche la Fil riesce ad aiutarlo e coi tempi che corrono non è facile capacitarsene. La crisi ha portato un po’ ovunque a rivoluzionare gli organici. Meno numeri, più qualità. E si esalta l’antica figura del tecnico disegnatore o tintore, quelli che il Buzzi trenta e quaranta anni fa sfornava di continuo e loro avevano il lavoro assicurato già prima della maturità. Sul fenomeno influisce anche la tendenza ad abbinare il Jersey al tessuto tradizionale e viceversa. Il lanificio Bellucci ha fatto mercato attingendo dal concorrente Cangioli e dal Lanificio di Sondrio. INVECE Stefano Cannalunga, da 20 anni titolare di Inwool Jersey ha deciso di creare un’impresa dedicata ai tessuti. Si chiama Fabrica, sorta a giugno 2013 e debuttante un anno fa a Parigi. Anche qui centrali tre giovani tecnici: Matteo Ciampolini, Emiliano Tempestini e Marco Tempesti. «È grazie a loro che ho potuto avviare un’altra azienda. Qui a Parigi abbiamo due stand uniti al centro da un varco. Due nomi e due collezioni, ma in fondo siamo un’azienda sola».

Piero Ceccatelli