Il plaid tricolore è tutto italiano. «Anche la lana è di casa nostra»

Il singolare «omaggio» del tessile alla festa della Repubblica

Lorenzo Guazzini

Lorenzo Guazzini

Prato, 30 maggio 2015 - UN OMAGGIO - è il caso di dirlo - in duplice veste: da una parte alla festa della Repubblica, che sarà celebrata martedì prossimo, dall’altra al Made in Italy, che «rappresenta il marchio di casa nostra da tutelare con più forza nel mondo». Parola di Lorenzo Guazzini, che oltre ai suoi incarichi istituzionali (vicepresidente della Camera di Commercio e membro del consiglio centrale dei Giovani imprenditori) è prima di tutto amministratore unico del Gruppo Sartoriale. E proprio con il suo brand Montezemolo ha pensato all’omaggio al quale accennavamo sopra: un plaid tricolore con caratteristiche davvero rare, nella produzione tessile italiana.

«SI TRATTA di un plaid – spiega lo stesso Guazzini – che è cento per cento Made in Italy, creato con il contributo di Piacenza Cashmere». E non si tratta solo di lavorazione Made in Italy, per quanto filatura, tessitura e finissaggio lo siano in pieno; questa volta si tratta anche della fibra, della materia prima. «E’ realizzato – continua Guazzini – con pure lane vergini provenienti da allevamenti esclusivamente italiani dando forma al disegno che ricorda i tipici colori della bandiera italiana, con caratteristiche di morbidezza e durata nel tempo garantite dalla accurata lavorazione». E non è assolutamente scontato che la lana usata nelle lavorazioni pur Made in Italy siano di provenienza nazionale, anzi. I capi disponibili non sono molti e destinati per lo più al consumo alimentare, per cui spesso e volentieri la fibra proviene dall’estero, anche se di alta qualità. Il «plaid tricolore», realizzato a tiratura limitata, non è tanto un’operazione commerciale, nonostante lo si possa acquistare da Montezemolo, quanto una rivendicazione di orgoglio per il prodotto tessile di casa nostra, che in quanto a qualità non può essere paragonato ad altro. E, come detto, un omaggio, sia alla festa patria che al marchio che ci rappresenta nel mondo racchiudendo in sé tutte le competenze e le abilità di design e manifattura della nostra industria.

E DEL TEMA si parlerà anche in un importante incontro al Museo del Tessuto, promosso dal Gruppo Giovani imprenditori dell’Unione industriale. Si dibatterà sul tema «La scommessa del Made in Italy: sfide e opportunità». A partire dalle 9,30 si alterneranno diversi pareri sull’argomento, a partire dai presidenti dei Giovani imprenditori di Confindustria Toscana (Giacomo Lucibello) e di Prato (Francesco Marini), con gli intervemti di Erica Corbellini della Bocconi, Marco Felisati, Veronica Tonini di Ferragamo. Temi portanti: la tradizione e l’innovazione, la mancata regolamentazione europea e i casi di imprese innovative e di successo.