Papa Francesco tende la mano alla Cina: "A Prato vedrà gli immigrati"

Le indiscrezioni sul viaggio di Francesco in Toscana di Pier Francesco De Robertis

Il Papa scende dall'aereo durante uno dei suoi viaggi

Il Papa scende dall'aereo durante uno dei suoi viaggi

Prato, 20 marzo 2015 - Tra i tanti impegni che papa Francesco sta esaminando per la sua visita a Firenze nel novembre prossimo c’è anche un incontro con gli immigrati pratesi, in particolare cinesi. Niente di deciso, e forse lo sarà solo all’ultimo momento, ma da Prato sarebbe partita la richiesta ufficiale all’indirizzo di casa Santa Marta, e Francesco non ha detto no. Del programma della giornata toscana del Pontefice si sa ancora pochissimo, e di fatto è stato stabilito solo l’intervento del Papa al grande Convegno della Chiesa italiana, che dovrebbe svolgersi la mattina all’interno del duomo del capoluogo toscano davanti a vescovi e delegati di tutta la penisola. Su che cosa farà con esattezza Francesco nel pomeriggio non c’è invece ancora una scaletta definita. Ed è proprio su questo spazio temporale che si concentrano le speranze dei pratesi per vedere Francesco visitare uno dei luoghi simbolo del degrado e dell’emarginazione italiana, a quasi trenta anni dalla visita di Giovanni Paolo II alla città dei lanifici.

Il Papa non ha ancora sciolto la riserva circa la richiesta che gli è stata avanzata, ma chi gli sta accanto descrive la possibilità come molto concreta. Almeno in linea con scelte che anche di recente Francesco ha fatto o sta per fare. Un mese e mezzo fa a sopresa il papa si recò, durante uno spostamento romano, in una baraccopoli nella cintura della Capitale, a Pietralata, e si intrattenne con i poveri abitanti del campo. Domani nel corso della visita a Napoli il papa farà tappa a Scampia, il rione di Gomorra, altra periferia del mondo e della società che tanto assomiglia a quelle "villas" della capitale argentina che da cardinale conosceva così bene e frequentava con assiduità. Adesso la possibilità di un incontro con gli immigrati pratesi, in prevalenza cinesi. Che potrebbe essere messo in scaletta o deciso all’ultimo, anche per ragioni di sicurezza. Ieri sono stati compiuti i primi sopralluoghi a Firenze dei responsabili vaticani per organizzare la parte già pubblica del programma, ma nessuno si è spinto fino a Prato (peraltro si è affacciata negli ultimi giorni l’ipotesi che se il papa dovesse dir messa a Firenze possa farlo dal piazzale Michelangelo).

L’ipotesi pratese è però concreta, e molto "bergogliana". E se avvenisse rientrerebbe nell’idea della missione pastorale che il papa si è dato e ha assegnato alle visite pastorali nelle varie realtà. E che nel caso di Prato, rispetto a Pietralata e Scampia, avrebbe anche un certo risvolto in qualche modo "geopolitico". Bergoglio, che pure non è un papa con forte vocazione diplomatica, ha riservato grande importanza al dialogo con la Cina, tant’é che pur essendo un Pontefice che viaggia poco ha già compiuto due missioni pastorali, in estremo Oriente, precisamente in Corea e nelle Filippine, segno dell’importanza che egli riserva a quella parte di mondo. E un incontro con gli immigrati cinesi che vivono a Prato non potrebbe che essere accolto anche dalle autorità cinesi come un segno di ulteriore apertura.