Papa Francesco
Prato, 26 marzo 2015 - Papa Francesco parteciperà il 10 novembre pomeriggio al Convegno Ecclesiale Nazionale in programma a Firenze. E qualla stessa mattina si recherà a Prato dove nella piazza della Cattedrale incontrerà il mondo del lavoro, una realtà nella quale è molto importante la componente cinese, sia a livello imprenditoriale che di mano d'opera. L'annuncio ufficiale del viaggio è atteso per domani, venerdì, e dovrebbe essere fatto in contemporanea dal evscovo Franco Agostinelli, dal segretario della Cei Nunzio Galantino e dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Intanto, commentando la notizia, don Francesco Saverio Wang, cappellano della comunità cattolica cinese di Prato, nella parrocchia dell'Ascensione, parla di "una grande gioia". Don Wang segue i cattolici della Chinatwon toscana dal 2009. «Papa Francesco da noi? No, impossibile... - dice al telefono -. Andrà a Firenze e allora forse passerà anche da Prato. Speriamo che voglia venire, speriamo. Non è sicuro, non è ufficiale, ma aspetto con gioia l'annuncio ufficiale».
«È difficile - afferma don Wang - dire quanti sono i cattolici cinesi di Prato, due anni fa era erano circa 200, ma la crisi economica ha indotto molti a spostarsi non solo in Italia, a raggiungere Milano da Prato, ma anche a tornare in Cina». E anche la parrocchia ne risente, ormai sono sempre meno i cinesi che ogni domenica vanno a messa. Fino allo scorso anno don Francesco ha preparato anche due bambini alla prima comunione, quest'anno invece non ce ne sono. Finora ha anche potuto celebrare alcuni matrimoni cattolici di giovani coppie cinesi. Tra anni fa la comunità cattolica cinese di Prato ha ricevuto anche la visita dell'arcivescovo cinese Savio Hon Tai Fai, segretario di Propaganda Fide (la Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli). Per l'occasione nella città del tessile arrivarono cattolici cinesi da tutta Italia con pullman organizzati per l'incontro che avvenne proprio alla parrocchia dell'Ascensione. Ogni domenica la Comunità di Sant'Egidio pensa anche ai cinesi che sono reclusi nel carcere fiorentino di Sollicciano, in particolare alla donne, che scelgono di partecipare alla messa, portando loro i fogli della liturgia tradotti in cinese.