Ospedale, nuove stanze per le famiglie

Da oggi i malati potranno stare con i propri cari in spazi riservati. Vecchio nosocomio: Cenni e Milone attaccano

L'ospedale di Prato

L'ospedale di Prato

Prato, 20 ottobre 2014 - Finalmente l’ospedale Santo Stefano avrà alcuni spazi dedicati alla socializzazione dei pazienti. Considerato che anche la visita di una persona cara può essere considerata terapeutica per i lungodegenti, la decisione da parte dell’Asl – su impulso del Centro per i diritti del malato – di destinare le stanze fuori dai reparti ad ogni piano della struttura ad aree in cui conversare, ricevere i familiari e festeggiare le ricorrenze, potrebbe aiutare molto chi in ospedale trascorre molti giorni da ammalato. Fabio Baldi, presidente del Centro per i diritti del malato, si era fatto carico delle istanze dei cittadini che lamentavano l’assenza di luoghi adatti.

Baldi in particolare ha scritto al dg dell’Asl Edoardo Majno: "Nel corso di una parziale verifica dei livelli di accoglienza, il Centro ha registrato – aveva spiegato Baldi nella sua lettera datata 24 settembre – la sentita esigenza di utilizzare, come sale di socializzazione, le stanze vuote che si trovano all’ingresso di tutti i reparti di degenza e che in un primo periodo di apertura del nuovo ospedale erano state utilizzate per i distributori di bibite, caffè e merendine. Queste stanze hanno già al loro interno alcune sedie, basterebbe sistemare alcuni tavolini per dare la possibilità ai pazienti di ricevere parenti e conoscenti, per consumare i pasti, festeggiare compleanni, anniversari...". La risposta del direttore Majno non si è fatta attendere nemmeno un mese e i tavolini sono arrivati nelle 10-12 sale che in tutto l’ospedale Santo Stefano sono state adibite alla socializzazione. "Così siamo riusciti a recuperare un po’ di calore umano in condizioni che spesso non lo consentono. A darmi l’idea era stata una donna ricoverata in oncologia che aveva “festeggiato”, per modo di dire, il compleanno nel letto della stanza di reparto accanto agli altri degenti" sottolinea Baldi. Da oggi dunque, per chi lo potrà fare, ci sarà l’opportunità di trascorrere qualche ora in uno spazio dove distrarsi, stare in compagnia o leggere un libro. Per vivere e per guarire prima.

Intanto, se migliorano i servizi al nuovo ospedale, dopo il nostro forum a San Niccolò continua il dibattito sul futuro del Misericordia e Dolce. Aldo Milone, capogruppo della lista "Prato Libera e Sicura", si dice "d'accordo con alcuni medici nel volere nella zona il presidio delle cure intermedie. Tantissimi anziani vengono rimandati a casa dopo pochi giorni di degenza, andando a scaricare interamente il peso dell'assistenza sulle famiglie pratesi – sottolinea l’ex assessore – Una buona parte dell'area che il Comune ha ottenuto dovrà essere destinata ad uso sanitario". Milone appoggia anche l'idea del polo oncologico, mentre è più scettico su quella - auspicata dal sindaco Biffoni, dall'assessore all'urbanistica Barberis, e da alcuni cittadini - del parco urbano: "Ho paura che si crei una zona non sufficientemente vigilata".

Al nostro dibattito c’era l'ex sindaco Roberto Cenni che non risparmia critiche al successore: "Biffoni continua a definire l'accordo con la Regione 'un grande evento' ma non dimentichiamoci che l'area ci è costata 12 milioni di euro. Ancora una volta, l'amministrazione ha chiuso un accordo, e ha dunque speso dei soldi, prima di decidere cosa fare nell'area acquisita. Dovevano essere garantite la collocazione del polo oncologico e dei posti letto mancanti nel nuovo ospedale".