Mercoledì 24 Aprile 2024

Insulti razzisti, niente sconti per l'Ac Prato

Respinto il ricorso della società

Pallone in rete (foto di repertorio)

Pallone in rete (foto di repertorio)

Prato, 25 novembre 2014 - Niente sconti per il Prato. Il giudice sportivo ha confermato la squalifica di tre mesi (fino al 22 gennaio 2015) inferta ad uno dei tesserati biancazzurri appartenenti alla categoria esordienti e colpevole di aver insultato il direttore di gara della sfida contro il Maliseti Tobbianese (andata in scena lo scorso 18 ottobre) con ripetuti insulti razzisti.

La società laniera aveva in effetti provato a fare ricorso in federazione, chiedendo almeno una riduzione della squalifica e sottolineando la giovane età del calciatore e la punizione già inflitta a tutta la squadra esordienti B, che per due settimane non è scesa in campo nelle normali sfide di campionato, pur senza negare la gravità dei fatti avvenuti. Motivazioni che non sono risultate sufficienti, secondo la giustizia sportiva, per accettare il ricorso e far diminuire la squalifica al giovane calciatore biancazzurro, che dunque dovrà stare lontano dai campi praticamente fino a fine gennaio.

“Dura lex, sed lex” e “La legge è uguale per tutti”, alcuni dei passaggi chiave della spiegazione fornita dal tribunale sportivo per confermare la sanzione inflitta al baby biancazzurro (si parla di ragazzini di 11 anni). Decisivo, in negativo, il comportamento tenuto durante la gara da parte del tesserato, che richiamato più volte dal direttore di gara ha perseverato nei suoi insulti razzisti, finché non è stato allontanato direttamente dall’arbitro.

Leonardo Montaleni