Poste, dipendenti sul piede di guerra. "Tagli inaccettabili"

Sit in in piazza: a rischio 41 posti di lavoro e servizio a singhiozzo

Sit in in piazza

Sit in in piazza

Prato, 31 maggio 2016 - Lo avevano annunciato nei giorni scorsi e ieri, in piazza Giotto, al grido di «no al recapito a giorni alterni» è andata in scena la manifestazione dei lavoratori di Poste Italiane. All’origine del malcontento il piano di riorganizzazione aziendale che mette a rischio 41 posti di lavoro oltre a ridurre il servizio di consegna a domicilio della corrispondenza. Nella migliore delle ipotesi il postino passerà a giorni alterni mentre ci saranno zone come ad esempio Cantagallo o l’area collinare della valbisenzio, dove il servizio rischia di ridursi ad uno o due giorni la settimana. Troppa mole di lavoro per essere gestita da appena 80 portalettere divisi tra Prato e provincia. Se si pensa che nel 2010 erano 162 i conti sono presto fatti. «Siamo in piazza per denunciare la situazione di grave difficoltà e il forte rischio futuro per la tenuta occupazionale del settore, con l’introduzione del nuovo modello lavorativo previsto dal piano di riorganizzazione del recapito a giorni alterni dicono i sindacati di Cgil e Uil - Oggi non ci sono le condizioni normative né i giusti tempi di impiego a supporto del lavoro che svolgiamo». L’unica via d’uscita è «sospendere la partenza della riorganizzazione prevista per il 27 giugno». Si annuncia un’estate calda non solo sul fonte della colonnina di mercurio.

La manifestazione di ieri mattina è stata solo la prima di una serie di iniziative. Non sono esclusi infatti scioperi se il piano aziendale dovesse restare invariato. Un problema che rischia di ripercuotersi sui cittadini oltre che sui lavoratori preoccupati per il futuro e del quale si è interessato anche il sindaco Matteo Biffoni che ieri ha incontrato i vertici di Poste Italiane in qualità di presidente dell’associazione nazionale comuni italiani. «La nostra preoccupazione è che la consegna della posta a giorni alterni possa portare ad ulteriori problemi e ritardi nel servizio - interviene il sindaco Biffoni -. Vogliamo garanzie a tutela dei cittadini e delle imprese, perché ai problemi già esistenti non si sommino ulteriori difficoltà, in un contesto spesso già inasprito per la chiusura o il ridimensionamento di alcuni uffici sul territorio». Preoccupazioni condivise anche dagli addetti del settore.

«È stata una giornata importante, molto partecipata durante la quale è emerso il disagio e la preoccupazione di questa fase difficile nella quale si trovano i lavoratori», commenta Graziano Benedetti della Cgil. Nel pomeriggio una rappresentanza di lavoratori accompagnati dai sindacati, ha incontrato il prefetto per chiedere «l’apertura di un confronto con l’azienda sullo stop alla riorganizzazione».