Posta a giorni alterni, si parte: ecco cosa cambia

Da lunedì anche a Prato (dopo Arezzo) entrerà in vigore il progetto di riorganizzazione. Sindacati sul piede di guerra

Parte il progetto della posta a giorni alterni

Parte il progetto della posta a giorni alterni

Prato, 23 giugno 2016 - Adesso è ufficiale. Da lunedì anche a Prato (dopo Arezzo) entrerà in vigore la posta a giorni alterni. Il progetto di riorganizzazione voluto da Poste Italiane contro il quale si sono scagliati lavoratori e sindacati protagonisti di una manifestazione di protesta lo scorso 30 maggio, che però non ha portato i frutti sperati. L’azienda non ha ceduto alle richieste dei sindacati confermando la partenza del progetto per lunedì. Una riorganizzazione che avrà «pesanti ricadute sul servizio» oltre che sui lavoratori sui quali pende la scure dei tagli. Con la posta a giorni alterni sono a rischio 41 portalettere che dovranno essere ricollocati «senza sapere né dove né quando», chiosano i rappresentanti di Cgil e Uil.

Lo scenario che si va delineando non è dei migliori: in sostanza da lunedì il numero dei portalettere passerà da 120 a 80. I problemi maggiori saranno per i comuni della provincia Vaiano, Vernio, Cantagallo, Carmignano, Poggio a Caiano e Montemurlo dove il passaggio del postino è previsto ogni due giorni senza eccezioni per raccomandate urgente, telegrammi o atti giudiziari. Ovviamente al netto delle ferie e delle malattie.

«Se per qualsiasi motivo, ad esempio un giorno festivo o un’assenza improvvisa che possono capitare, salta il giorno dedicato alla consegna in una di queste zone - attaccano Graziano Benedetti (Cgil) e Renzo Nardi (Uil) - significa che la corrispondenza sarà recapitata ogni quattro giorni». Solo i per i residenti di Prato è previsto un servizio aggiuntivo con un postino dedicato che porterà quotidianamente telegrammi, raccomandate veloci e atti giudiziari. Tutta l’altra corrispondenza, comprese le raccomandate ordinarie, verrà consegnate a giorni alterni. «Non c’è nessun piano di sviluppo - prosegue Luca degli Innocenti (Cgil) - L’unica certezza riguarda i disservizi che andranno a crearsi con questa riorganizzazione».

La protesta comunque non accenna a diminuire tanto che per settembre è in programma un sciopero generale mentre prosegue lo sciopero delle prestazioni aggiuntive, ovvero degli straordinari fino all’8 luglio e che forse potrebbe essere prorogato. Infine non è escluso anche un ricorso alla magistratura qualora dovessero verificarsi particolari situazioni e disservizi - e secondo i sindacati è più che probabile - con migliaia di lettere ferme.