Prato 15 maggio 2014 Riceviamo e pubblichiamo quesazt lettera aperta di Enrico Biguzzi, assessore al bilancio del Comune di Prato nella prima giunta Mattei (1995-99)

Credo che la comunità intera di Prato meriti per la Sua grande storia di essere liberata dal carosello di chiacchere vuote che vedo disseminate nella campagna elettorale in corso .

Vuota retorica da parte di alcuni candidati e i due che potrebbero andare al ballottaggio (Biffoni e Cenni) informano il proprio confronto a grande compostezza, ma pochi contenuti. Cosa farà di serio chi sarà eletto? Io non l'ho compreso. E' un mio limite?

Prato presenta un marcato segno di declino della propria base manifatturiera e quindi del suo benessere. Dal 2000 ad oggi le aziende del nostro distretto si sono praticamente dimezzate ( da 4.000 a 2.000 unità produttive) ed il Pil della città (ossia il reddito) è sceso di ca il 50%.

Fa da "pendant" a questo terribile quadro economico l'irresistibile incremento delle aziende in mano alla comunità cinese che sono passate dalle 1.500 degli anni 2.000 alle 4.500 di oggi ca, ( (sono praticamente triplicate) .

Come ci si pone di fronte a questo tragico scenario? Con un assordante silenzio sulla contrazione della nostra Industria e della occupazione e con l' azione repressiva della Comunità Cinese, praticate dall'Assessorato alla Sicurezza?

A Prato in questa campagna elettorale non si dibatte in modo chiaro come contrastare il declino economico di un distretto che nel passato è stato di grande successo e nulla di efficace è stato fatto per governare la crescita smisurata della comunità cinese e dell' "immigrazione" in genere.

La formazione di " China Town" sparse nell'intero mondo è un fenomeno che risale al diciottesimo secolo, ai tempi della grande immigrazione, anche europea, in America. Come è stato governato tale fenomeno? Con "legislazioni mirate" ed un costante monitoraggio dell'applicazione di tali leggi , a fronte di una costante svalutazione della legislazione ordinaria, non idonea, in quanto non focalizzata, a disciplinare gli aspetti del tutto particolari di tali fenomeni.

La Comunità Cinese violerebbe, ed è un dato condiviso da tutti, ogni forma di imposizione fiscale e si arricchisce sfruttando gli interstizi lasciati liberi della manifattura Pratese, non più competitiva nella sua manifattura tradizionale a causa del "dumping" sociale ed ambientale coltivato dai paesi emergenti del Sud Est asiatico e dalle loro comunità all'estero. La Comunità cinese prospera sulla decadenza industriale della nostra città. Ne usa i servizi, senza contribuire al loro costo. Questo il quadro che va modificato con azioni virtuose.

Una legislazione speciale riguardante la Comunità cinese, deve basarsi sul controllo e monitoraggio al momento dell' insediamento nella nostra Città degli imprenditori cinesi, autorizzandoli ad intraprendere solo dopo aver loro trasmesso le "condotte" da osservare in base ai principi base della legislazione in materia di lavoro ed imposte; in secondo luogo tutti i movimenti finanziari debbono obbligatoriamente essere canalizzati attraverso gli Istituti bancari, revocando l'autorizzazione ai trasferimenti dei "money transfer". Con queste semplici prescrizioni normative si renderebbe trasparente il reticolato operativo delle aziende cinesi, depotenziandone l'opacità ed i flussi sotterranei. Lo strumento della "tracciabilità" dei movimenti finanziari va in sintesi fortemente strutturato. Il fenomeno dell'evasione va prevenuto e non solo colpito a posteriori con azioni che peraltro si rivelerebbero inefficaci.

Il candidato sindaco di Centro Sinistra è consapevole della necessità di governare a maglie strette il fenomeno di "China Town" con un ampio disegno quando le azioni, nella sostanza fallimentari, del centro-destra si sono limitate alla sola repressione, necessaria ma non sufficiente?

Il declino strutturale della nostra industria tessile va contrastato pretendendo dal nostro Governo e dalla Comunità Europea misure di contrasto al "dumping" sociale ed ambientale praticato dai paesi del Sud Est asiatico, in applicazione peraltro dei principi stabiliti sui tavoli del "WTO", pretendendo misure irrinunciabili quali dazi e barriere socialmente scolpite in sede Europea.

Una notazione ulteriore del quadro economico: uno dei fattori di crisi è la mancanza di credito agli operatori economici della nostra città.

Il Comune di Prato ha una consistente ricchezza immobiliare. Si proceda alla "cartolarizzazione di tale ricchezza e con i proventi si costituisca un fondo a garanzia della concessione di erogazione di credito ai piccoli operatori economici. Un tale fondo potrebbe ammontare a qualche decina di milioni di euro ed in virtù del cosiddetto "moltiplicatore virtuoso " stimolerebbe la circolazione di maggiore liquidità vitale per il nostro sistema economico cittadino.

Una ultima questione.

Le aziende del Comune gravano sulla nostra comunità con tariffe dei servizi che si sgonfierebbero almeno del 20/30%, qualora si azioni con gare di evidenza pubblica, l'affidamento del servizio a società private: cosa ha fatto la Giunta di centro destra in carica? Nessun disegno di privatizzazione della ASM ed una "fregola" parossistica per la vendita delle quote possedute in Estra. Ricette entrambe sbagliate: dell'ASM va privatizzata la gestione del servizio; Estra va prima quotata in borsa, poi si vendono le azioni preferibilmente ai residenti in città: una vera e propria " Pubblic Company" cittadina, segando "lobby" e corporazioni onnivore.

La nostra è una città straordinaria per il suo passato e lo sarà anche nel futuro se le classi dirigenti hanno una visone chiara di cosa fare e non si perdono in temi importanti ma marginali..

La trasformazione economica e la futura crescita economica passa attraverso "l'economia della conoscenza". Fermatevi per favore nell' alimentare logorroiche fantasie su come trasformare il "Misericordia e Dolce": è accanto al Collegio Cicognini; pensate in modo univoco alle enormi ricadute sociali ed economiche in città se si punta a realizzare un "campus universitario internazionale ed un centro oncologico di cura e ricerca di valenza regionale. Molte sarebbero le Università straniere interessate a tale storica, straordinaria "location". Quale mezzo migliore per condividere con la città intera che la ricerca, la formazione e la conoscenza sono la base della futuro di questa città e della sua identità. Da Francesco Datini al mondo globale.

Le mie osservazioni saranno tacciate di trasversalità: a me preme il processo di modernizzazione della città.

Non voterò il salvifico "non messaggio" dei Grillini ( la leggerezza fatua del candidato grillino è evidente); non voterò il centro destra : l'equità e non l'eguaglianza (il merito va premiato) è un mio valore costitutivo;

Darò credito a Biffoni nella speranza che capisca i bisogni della città, e non sia schiavo di corporazioni, consorterie varie, o di qualche immeritevole personaggio che sgomita per il potere. Il potere è responsabilità e servizio alla comunità, e non mezzo per soddisfare insane ambizioni personali. Auspico infine, se sarà eletto, una Giunta con le migliori competenze professionali in città, scelte al di fuori della stretta cerchia dei parassiti e dei "portaborse".

Avv. Enrico Biguzzi

assessore al bilancio del Comuen d i Prato 1995-99