Prato, 2 febbraio 2014 «A San Paolo finiamo per sembrare eretici e rivoluzionari proprio allorché abbassiamo la guardia ed accogliamo la candidatura a sindaco di Matteo Biffoni in modo unitario». Con queste parole inizia il documento che il Circolo Pd di San Paolo ha diffuso ieri per mano di Giuseppe Maddaluno, commentando l'intervista che Matteo Biffoni ha rilasciato nei giorni scorsi a Prato Diretta sera, trasmissione di Toscana Tv durante la quale il candidato sindaco del centrosinistra era intervistato da rappresentanti di alcune testate citadine fra cui La Nazione.

Rispondendo alla domanda di un telespettatore sui temi della sicurezza, Biffoni aveva spiegato che non si può derogare dalla logioca dei controlli presso la popolazione cinese. Il circolo di San Paolo ora spiega che «l'intervista a Toscana TV proprio non la possiamo digerire». E spiega che «questo Circolo si sta impegnando da tempo sulle problematiche dell'integrazione e della sicurezza con un taglio molto diverso da quello portato avanti dalla giunta di Centrodestra e dal suo socio Milone».

«Bisognerebbe aggiungere - prosegue la nota - che il circolo Pd sezione Nuova San Paolo ha avanzato una proposta affinché si ribaltino i metodi di intervento sull'illegalità per creare un senso di sicurezza partendo dalla cultura e dalla conoscenza (progetto inviato a Fabrizio Barca per essere accolto nei suoi "Luoghi idea(li)"). Secondo il circolo di San Paolo si prospetta un percorso «che non punti in modo perentorio e roboante dal punto di vista mediatico ma sterile e fuorviante dal punto di vista pratico».

Da qui l'invito a Biffoni a prender nota delle proposte emerse ins esno al circolo e che «sarebbe utile venissero ascoltate ed eventualmente discusse dal candidato sindaco» prima di «inoltrarsi in proposte avventate e segnatamente molto più vicine al sentire della Destra».

Quindi, un consiglio a Biffoni: «Facendo così gli elettori non scelgono il "clone" ma preferiscono l'"originale"!», ovvero Milone.

«Forse costa un po' di tempo ed un po' di riflessione ma vale la pena ascoltare chi propone altre vie. Ad esempio, parlare di "blitz" in modo generico accogliendone segnatamente il "metodo" come risoluzione dei problemi dell'illegalità è superficiale; sarebbe più giusto parlare di "controlli di intelligence" che vadano prioritariamente a colpire i fornitori di materie prime da lavorare ed i fruitori, distributori e venditori che sono i veri e propri sfruttatori di questa massa operaia a basso costo che si vuole giustamente difendere».

«Non ci si impegna a discutere per ora di altre amenità - si conclude la nota - sperando che rimangano tali e si ritorni a ragionare da vera e propria "Sinistra"!».