Prato, 28 novembre 2012 - Occupare la sede del proprio partito, nel tentativo di richiamare l’attenzione della sede centrale del Pdl e di ottenere quello che spetta di diritto a tutti quelli che, come loro, "ci credono": le primarie.

E’ quello che è accaduto nella giornata (e nottata) di ieri presso la sede del Pdl in via Pomeria, dove i ragazzi di Giovane Italia (sia la corrente di ex-An che ex-Forza Italia) con tanto di cartelloni "Occupy Pdl" e sacchi a pelo per passare la notte, hanno protestato contro i continui "cambi di rotta" del segretario Alfano chiedendo che venga presa una decisione definitiva.

In contemporanea con Bologna, Modena e Crotone, dove stanno andando in scena simili occupazioni, e anche con Roma dove di fronte alla sede di via dell’Umiltà va avanti un sit-in da alcuni giorni.

"Si tratta di un gesto simbolico, in un momento di incertezza nazionale in cui è necessario ottenere legittimità dal basso, dagli elettori" spiegano Cosimo e Pietro Zecchi, rispettivamente dirigente nazionale e presidente provinciale di Giovane Italia.

Sono 172 i tesserati, e la maggior parte di questi hanno aderito alla protesta, sia universitari nella mattina che liceali nel pomeriggio – si va dai 18 ai 30 anni – per dimostrare "che sulle primarie non si torna indietro, se Berlusconi si vuole candidare lo faccia democraticamente concorrendo con altri. Se dovesse decidere di tornare ad essere il “padre padrone” che decide dall’alto e che ci impone le sue decisioni, non sosterremo la sua campagna elettorale".

Sono categorici i ragazzi, ma tengono a sottolineare "che dal partito a Prato abbiamo sempre ricevuto sostegno, e infatti non si tratta di una protesta a livello territoriale ma rivolta verso Roma. Siamo già pronti per le primarie, ci sono già state le riunioni e le decisioni per i seggi, manca solo il sì di Alfano, fondamentale per rivitalizzare il partito: altrimenti ci si scava la fossa da soli". E anche se all’interno dei giovani "alcuni sosterrebbero Cattaneo, altri la Meloni, resta il fatto che le primarie sono uno strumento democratico senza il quale il partito non otterrà mai quel collegamento con le persone che adesso gli manca".

D’accordo anche l’assessore comunale all’integrazione Giorgio Silli, che ha espresso "appoggio per questi ragazzi: i nostri elettori non meritano di essere confusi ogni giorno. Le primarie siano l’unico vero momento di confronto per ripartire con un progetto che guardi al futuro".

di Martina Nesti