Parco urbano, sfida tra dieci star

Nuovo parco al posto dell'ex Misericordia e Dolce: ecco i finalisti

L'apertura delle buste

L'apertura delle buste

Prato, 5 maggio 2016 - Dieci nomi di spicco dell’architettura mondiale. Dieci buste con i finalisti del concorso per la progettazione del Parco urbano nell’area dell’ex Misericordia e Dolce. Una scelta che ha tenuto impegnata fino all’ultimo minuto la commissione internazionale della quale fanno parte Bernard Tschumi, Massimo Nutini, Michelle Provoost, Sébastien Marot e Roberto Zancan. Non sono infatti mancati attimi di agitazione e un applauso finale liberatorio, quando, dopo due ore di discussione e tre votazioni è finalmente arrivata l’ultima mail di conferma dei dieci nomi, che ha fatto penare e non poco gli addetti ai lavori.

A progettare il nuovo volto dell’ex ospedale di Prato che lascerà il posto ad un parco urbano di oltre tre ettari, saranno Yu Kongjian dello studio Turenscape uno dei principali della Cina con Roberto Pasini, Alejandro Gaston Aravena Mori dello studio Elemental con Emanuele Barili famoso per la Biennale, Petra Blaisse dello studio Inside Outside con Massimo Alvisi, Ludwig Ferdinand dello studio tedesco Bau Botanik con Carlo Scoccianti, Jacob+Macfarlane e lo studio Coloco di Parigi, Maxwan di Rotterdam, Mdp Michel Desvigne con Paolo Brescia, Dan Dorell dello studio Dgt di Parigi, Dogma, Martino Tattara con Elia Zenghelis di Bruxelles e Benedetta Tagliabue Embt di Barcellona.

Nomi di spicco tra i maggiori architetti paesaggisti mondiali che forse ai più possono risultare sconosciuti mentre balza agli occhi l’esclusione del giapponese Arata Isozaki che ha progettato nuova uscita della Galleria degli Uffizi o dell’italiano Stefano Boeri famoso per aver realizzato il Bosco Verticale, due grattacieli nel quartiere Isola a Milano. Esclusi d’eccellenza come del resto c’era da aspettarsi visto il calibro dei partecipanti.

«Un concorso di importanza mondiale» lo ha definito l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis, che con i dieci finalisti ha voluto premiare «sia la professionalità ed esperienza, ma che ha cercato di guardare anche ai giovani», ha precisato Zancan. Accanto alla top ten cinque riserve che entreranno in gioco in caso di ritiro: Gonçalo Byrne, Philippe Rahm, Iñaki Carnicero, Wolfgang Tschapeller, Alejandro Zaera-Polo.

«Con questi nomi è evidente come Prato sia al centro dell’attenzione internazionale - sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Ci vuole coraggio nelle scelte anche urbanistiche per lanciare il nome della Città di Prato nel mondo in un’ottica assolutamente positiva. Noi ci crediamo con concretezza, convinti che l’altissimo livello di progettazione del Parco centrale di Prato sarà un valore aggiunto importante per chi vive e fa impresa nella nostra città. Non si tratta solo di creare un parco, ma di dare sviluppo a una nuova Prato». Grande soddisfazione per il risultato anche da parte dell’assessore all’urbanistica Valerio Barberis presente nelle ultime concitate fasi del concorso: «La trasformazione dell’area dell’ex Misericordia e Dolce in un un nuovo grande parco urbano rappresenta uno degli obiettivi strategici principali di questa amministrazione - sottolinea - Un parco attrezzato nel quale i cittadini dovranno trovare un contesto ambientale di grande qualità che dovrà essere dotato di attrezzature e servizi in grado di renderlo vivo tutto il giorno. Un parco che dovrà funzionare come vera e propria nuova porta di ingresso alla città». Adesso la parola passa alle archi star che dovranno ripensare l’area a ridosso delle mura antiche della città. Appuntamento in estate con il progetto vincitore.