Il Papa in città: "Sì, ho invitato Francesco a Prato. Sarebbe bellissimo averlo fra noi"

Il vescovo Franco Agostinelli: "Al momento nessuna risposta ufficiale" / "A PRATO VEDRA' GLI IMMIGRATI"

INSIEME Papa Francesco abbraccia il vescovo di Prato Franco Agostinelli durante la visita dei vescovi italiani in San Pietro nel maggio 2013

INSIEME Papa Francesco abbraccia il vescovo di Prato Franco Agostinelli durante la visita dei vescovi italiani in San Pietro nel maggio 2013

Prato, 21 marzo 2015 - «Ho invitato Papa Francesco a venire a Prato e appena lo incontrerò gli rinnoverò l’invito. Immagino l’entusiasmo della nostra comunità nell’averlo qui, in mezzo a noi».

Il vescovo Franco Agostinelli esibisce fiducia e speranza nel commentare la notizia anticipata ieri dal Qn e da La Nazione della visita di Papa Bergoglio a Prato attualmente all’esame degli uffici che si occupano dei viaggi del Pontefice. Nel contempo, il capo della diocesi mostra la cautela che si deve in questi casi. «Non c’è ancora niente di ufficiale, non ci sono certezze che Francesco sia con noi durante la visita a Firenze per il quinto convegno ecclesiastico nazionale. Se venisse, sarei il primo ad esserne felice, ma ora non posso esser più papalino del Papa».

Quando invitò Bergoglio a Prato? «Il 18 settembre 2013, quando il Pontefice ricevé la visita dei rappresentanti della città. Con me, l’allora presidente della Provincia Gestri e Cenni, all’epoca sindaco. Lo invitai, come gesto di cortesia. Ma non è mai arrivata una risposta ufficiale». Il vescovo ha rinnovato l’invito al Pontefice anche in tempi recenti, se è vero che lo scorso ottobre il sindaco Biffoni inviò ad Agostinelli una lettera nella quale gli chiedeva di invitare Francesco a Prato.

Due giorni fa, giovedì pomeriggio non è passata inosservata un’auto con targa della Santa Sede parcheggiata di fronte a palazzo vescovile. A bordo, Domenico Giani, capo della gendarmeria vaticana, aretino come Agostinelli.

«E’ stata solo una coincidenza – si schermisce il vescovo –. Giani è un carissimo amico e approfittando del fatto che giovedì era in visita a Firenze dal cardinal Betori per preparare l’incontro col Papa di novembre, l’ho invitato a pranzo da me. Di cosa abbiamo parlato? No, non certo del Papa a Prato. Domenico l’ho conosciuto bambino: era sempre in canonica e con lui e sua moglie Chiara c’è una forte amicizia. Abbiamo parlato dei nostri ricordi, di tempi felici». Felici, perché meno difficili degli attuali? «Felici, perché eravamo più giovani», stempera Agostinelli.

La presenza di Giani in città è considerata molto più che un semplice indizio del fatto che in curia si stia preparando l’accoglienza al Papa. L’accoglienza a Bergoglio, che nei suoi viaggi predilige immergersi fra la gente che soffre, che vive difficili condizioni sociali. Come nel quartiere di Scampia a Napoli dove si recherà domani. Come la baraccopoli di Pietralata, visitata qualche tempo fa. A Prato, Bergoglio verrebbe per visitare la comunità cinese, la più numerosa d’Europa in rapporto alla, popolazione della città di appartenenza. Su questo punto, Agostinelli ha un sussulto: «Il Papa non verrebbe ad incontrare stranieri, immigrati o la popolazione locale. Verrebbe a Prato e basta. Verrebbe da tutti. Perché il Papa è un uomo di tutti».