Giovedì 25 Aprile 2024

Nasce Rispo, la rete di tutte le scuole pratesi

Primo esempio in Toscana: "Così avremo più voce davanti alle istituzioni"

Cristina Magelli, Erminio Serniotti e laura Papini

Cristina Magelli, Erminio Serniotti e laura Papini

 Prato, 9 dicembre 2014 - Le scuole fanno rete per avere più forza e voce davanti alle istituzioni. È con questo obiettivo che è nato a Prato «Rispo», la prima rete in Toscana che racchiude tutte le scuole dell’area pratese dall’infanzia alle superiori. Stamani mattina c’è stata la firma dell’accordo tra tutte le 28 scuole della provincia: un atto formale che arriva dopo anni di collaborazione tra i singoli presidi. Presidente della rete, chiamata appunto «Rispo», è stato nominato il preside del Buzzi Erminio Serniotti che sarà affiancato dalle colleghe Cristina Magelli dell’istituto comprensivo Prato Nord e Laura Papini della scuola Mascagni-Pacetti.

«Da tempo collaboriamo come scuola, ma l’idea di formalizzare questo accordo che esiste dal 2007 esiste a dare più forza all’iniziativa - commenta Laura Magelli - è un’abitudine che ci caratterizza e che così sarà più strutturata». «E’ un momento cruciale per la scuola italiana - ha aggiunto Serniotti - e ci troviamo davanti a un riordino con la scomparsa dei provveditorati che fino ad oggi sono stati un punto di riferimento e che andranno sempre più a scomparire. Dall’altra parte dobbiamo fare i conti con il cambiamento delle Province, almeno per le scuole superiori, verrà a mancare uno dei punti di riferimento. Insieme quindi sarà più facile portare avanti le esigenze delle scuole pratesi. Presentarsi come una rete non ha la stessa risonanza che farlo come singola scuola soprattutto davanti a istituzioni sempre meno locali».

Il coordinamento è già a lavoro su più fronti primo fra tutti la formazione dei docenti seguita dai problemi legati alle carenze strutturali delle scuole: ««Lavoreremo un po’ su tutto prima di tutto sulla formazione dei docenti - spiegano i presidi - Avvieremo un confronto analizzando i bisogni delle scuole, passando per la progettazione dei vari interventi fino all’utilizzazione dei docenti che così potrebbero essere gestiti in rete appunto. E’ un accordo di rete che mira a migliorare la scuola pratese e renderla migliore soprattutto per gli studenti. A Prato ci sono difficoltà particolari legate all’abbandono scolastico e alla presenza di tanti stranieri». L’idea degli istituti cittadini è talmente piaciuta alla Regione che è stato chiesto ai presidi pratesi di diffondere e sensibilizzare a questa pratica anche le altre realtà toscane.

«Le difficoltà sono tante - conclude Magelli - e così siamo certi riusciremo meglio a dare delle priorità e ad essere più ascoltati senza farci una concorrenza tra noi. Senza questo genere di unione il rischio sarebbe quello di vedere ognuno correre da solo».