Mondiali antirazzisti 2015, ecco la squadra che rappresenterà Prato

Faggi: "Lo sport è un importante canale e veicolo di coesione"

Prato alla XIX edizione dei Mondiali Antirazzisti,

Prato alla XIX edizione dei Mondiali Antirazzisti,

Prato, 29 giugno 2015 - Provengono da Prato, ma anche dal Gambia, dalla Costa d'Avorio, dall'Albania e dal Marocco i 13 giovani ragazzi che rappresenteranno la nostra città e parteciperanno alla XIX edizione dei Mondiali Antirazzisti, in programma dall'1 al 5 luglio a Bosco Albergati, alla periferia di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. E' stata presentata questa mattina la rappresentativa pratese che è pronta per partire alla volta dell'Emilia e disputare i mondiali. Presenti il vicesindaco Simone Faggi, il consigliere comunale con delega allo sport Luca Vannucci, il presidente della Polisportiva il Sogno Andrea Messia e alcuni giocatori.

“Lo sport è un importante canale e veicolo di coesione, siamo orgogliosi che a Prato si siano create associazioni e realtà che mettono al centro lo sport, i giovani e l'integrazione – ha commentato il vicesindaco Simone Faggi -. Si tratta di un'iniziativa importante pensata e strutturata dagli assessorati alla cittadinanza e allo sport subito dopo l'insediamento della giunta. Ai mondiali antirazzisti si confronteranno squadre con giocatori provenienti da ogni parte del mondo, tra questi sarà presente anche una rappresentativa pratese. Abbiamo aderito con convinzione a questo progetto promosso dalla Polisportiva il Sogno, un'associazione nata al Soccorso, un quartiere complicato dove convivono numerose etnie, e che da anni lavora con i giovani promuovendo lo sport come strumento di aggregazione e integrazione. Abbiamo quindi cercato di mettere a regime quello che loro fanno tutti i giorni, l'obiettivo dell'amministrazione comunale è di riproporre anche il prossimo anno lo stesso percorso”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere comunale con delega allo sport Luca Vannucci: “Lo sport è uno dei più importanti strumenti di aggregazione e questi ragazzi ce lo dimostrano. Chi pratica sport, soprattutto quello di squadra, riesce ad integrarsi in maniera forte e a sentirsi parte di un gruppo, e allo stesso tempo impara a seguire e a rispettare le regole” I mondiali antirazzisti sono nati nel 1997 da un'idea del Progetto Ultrà della Uisp Emilia Romagna in collaborazione con l'Istituto Storico per la Resistenza, come una festa che vedesse coinvolti i gruppi ultrà, notoriamente etichettati come razzisti, e le comunità di migranti. Nel corso degli anni i Mondiali sono diventati un'esperienza concreta di lotta contro ogni forma di discriminazione. Semplice la formula: per cinque giorni si gioca a calcio, senza arbitri e in maniera autogestita, con squadre miste per età, genere, provenienza e capacità. Le fasi finali, per abbassare il livello della competizione e non dimenticare il motivo centrale per cui si gioca, ovvero l'antirazzismo e non la vittoria, si disputano ai rigori.

La Polisportiva Il Sogno, impegnata ormai da anni sulle tematiche riguardanti i migranti, con la collaborazione della Lega calcio Uisp, il patrocinio del Comune e della Provincia di Prato e la sponsorizzazione di Estra, ha promosso il progetto Sport senza frontiere che ha previsto, da marzo a giugno, 4 appuntamenti con incontri formativi sulla cittadinanza attiva e sull'integrazione e appassionanti sfide di calcio a 7 che hanno visto coinvolti oltre cento ragazzi provenienti da molti Paesi: Albania, Eritrea, Gambia, Ghana, Italia, Mali, Marocco, Nigeria, Pakistan, Romania, Senegal. Il tutto si è svolto sotto lo slogan “Solo i razzisti parlano una lingua differente” ideato da una bambina cinese che ha vinto il progetto rivolto agli studenti durante la settimana contro il razzismo dello scorso marzo. La frase campeggerà anche sulle magliette che i ragazzi della rappresentativa pratese indosseranno nel parco di Bosco Albergati, sede dei mondiali dal 2011.

“Tutto è partito dall'esigenza di costruire qualcosa partendo dai giovani. I mondiali antirazzisti sono la fase finale di un progetto iniziato a marzo, all'interno del quale abbiamo cercato di coinvolgere realtà di migranti di Prato e non solo – ha commentato Andrea Messia, presidente della Polisportiva il Sogno -. Come associazione crediamo molto in questi ragazzi, che sono le nuove generazioni, rappresentano il futuro, e siamo convinti che lo sport sia un importante strumento di aggregazione e coesione sociale. La rappresentativa è stata scelta in seguito ad una serie di tornei organizzati dalla Polisportiva il Sogno, ai quali hanno preso parte 10 squadre. Non è un contesto competitivo, i ragazzi sono chiamati ad avere un ruolo importante all'interno del campo, dove dovranno emergere i valori sportivi e umani, ma anche fuori dal campo. Siamo orgogliosi di portare questi giovani ai mondiali, di vederli crescere sotto ogni punto di vista, ma ancora di più di vedere come stiano riuscendo ad integrarsi sempre di più, a sentirsi parte di un gruppo e della società più in generale. Lo sport è amicizia, integrazione e socializzazione”.

I ragazzi che rappresenteranno Prato tra le oltre 170 squadre e che prenderanno parte alla manifestazione sono: Mohamed Ahbichy Marocco, Francesco Baroncelli Italia, Cosimo Curto Italia, Issa Diakite Costa d'Avorio, Rodrigo Dyrma Albania, Giovanni Facchini Italia, Adama Jobe Gambia, Murad Lahrach Marocco, Andrea Martelli Italia, Ivan Marzocco Italia, Andrea Messia Italia, Romario Nikolli Albania, Baboucarr Secka Gambia.