Minacce al parroco, a processo

Marocchino alla sbarra per estorsione nei confronti di un parroco. "Ho avuto rapporti con lui"

L'ingresso del palazzo di Giustizia (Attalmi)

L'ingresso del palazzo di Giustizia (Attalmi)

Prato, 12 ottobre 2015 - Anni di minacce, anche di morte, e atti intimidatori. A processo per estorsione e minacce, è finito un marocchino che, negli anni, avrebbe preteso soldi da un sacerdote  di una parrocchia alla periferia di Prato per ottenere denaro in cambio del suo silenzio su presunti rapporti sessuali che i due avrebbero intrattenuto. La storia è finita in tribunale dove ieri  è cominciato il processo, a porte chiuse, contro il marocchino di fronte al collegio dei giudici e al sostituto procuratore Laura Canovai. Le indagini sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della municipale in seguito alla denuncia del parroco. 

Ieri è comparso sul banco dei testimoni il prete che ha parlato, per un'ora e mezzo, degli anni vissuti nella paura a causa delle minacce da parte del giovane marocchino. Durante la sua deposizione ha anche parlato del suo rapporto precedente alle minacce con l'imputato. Il sacerdote ha spiegato di averlo più volte aiutato, anche economicamente, e che, poi, le pretese dell'imputato sarebbero diventate sempre più pressanti tanto che le minacce sarebbero state fatte contro di lui ma anche contro la Diocesi. Sia il parroco sia la Diocesi hanno deciso di non costituirsi parte civile nel processo. 

L'imputato, invece, ha sostenuto di aver preteso i soldi dopo aver intrattenuto rapporti sessuali con il parroco.