Metastasio Jazz, due appuntamenti nel fine settimana

Camarda domenica al Museo del Tessuto, De Leo e Puglisi lunedì al Fabbricone

De Leo e Puglisi

De Leo e Puglisi

Prato, 12 febbraio 2016 - Tra domenica e lunedì, la XXI edizione di MetJazz prosegue con due diversi concerti: domenica 14 febbraio alle 11 al Museo Del Tessuto, il siciliano Daniele Camarda fa dialogare il suo visionario basso elettrico con l’elettronica (ingresso gratuito). Musicalmente cresciuto tra il nostro paese e gli Usa, Daniele Camarda è un maestro dell’esibizione in solitudine e, con l’ausilio dell’elettronica, ha creato un mondo magico, evocativo, carico di suggestioni ancestrali, ancora troppo poco conosciuto dal pubblico. Quello che sembra lo strumento meno flessibile del jazz, nelle sue mani diventa la porta d’accesso ad un universo suadente e vertiginoso abitato da echi arcaici, inquietudini contemporanee e soffi di jazz.

Lunedì 15 febbraio al Teatro Fabbricone alle 21 c’è un duo d’eccezione che, pur non avendo mai registrato un disco, brilla come una delle realtà più sorprendenti e inclassificabili del jazz italiano: il funambolico John DeLeo, voce suggestiva e camaleontica, a suo agio nei repertori più diversi, dialogherà con il pianoforte policromo di Fabrizio Puglisi. in una serata improntata all’arte del duo, ma di un duo speciale, che brilla come uno dei più sorprendenti e inclassificabili del jazz italiano, sarà poi la voce suggestiva e camaleontica del funambolico John De Leo a dialogare con il pianoforte policromo di Fabrizio Puglisi. La sfida del duo è una delle più ardue e affascinanti del jazz. Le necessità ritmiche, il timore del vuoto sonoro, l’interazione messa a nudo, sono alcuni dei rischi calcolati che i due giocatori mettono in campo nel disegnare il discorso musicale. La sfida diventa ancora più affascinante se a condurla è la voce di John De Leo, figura chiave della musica italiana contemporanea, e oggi solista votato a sperimentare le infinite possibilità di una voce che può diventare enorme e piccola, infantile e minacciosa, chiara e scurissima, e assumere contorni e colori nuovi che giungono dai mondi musicali più diversi. Da tempo De Leo incrocia le sue evocazioni con il pianismo non meno eccentrico di Fabrizio Puglisi, che sa aprire squarci e abissi tra le maglie fitte del suo pianismo, capace anch’esso di piegarsi a colori inusuali con l’uso di oggetti e preparazioni varie nello strumento. Nella loro musica ci sono humour, dramma, un tocco di surreale e una conoscenza musicale sconfinata, aperta a qualsiasi stimolo. Pur non avendo mai registrato un disco, questo duo brilla come una delle realtà più sorprendenti e inclassificabili del jazz italiano, che punta a mettere in crisi qualche certezza matematica: 1+1 non sempre fa due, ma produce qualcosa di più (biglietti da 7 a 18 euro).