Venerdì 26 Aprile 2024

«Matrimoni gratis in chiesa solo con sposi e testimoni»

Il parroco di Artimino: «Cerimonie senza fronzoli non costano nulla»

Don Antonio

Don Antonio

Prato, 28 novembre 2014 - MATRIMONI gratuiti sì o no ad Artimino? Sì, ma allora le cerimonie siano per gli sposi ed i testimoni. Per sposarsi nella Pieve di San Leonardo una coppia di sposi (non parrocchiani) deve pagare 400 euro, una tariffa che esiste da diversi anni. Don Antonio Giorgi, il parroco, dopo le parole del Papa sulla necessità che «le chiese non diventino mai case d’affari» ora spiega il perché di questa decisione visto che il dibattito sul “tariffario” dei sacramenti tiene banco da diversi giorni e propone anche una soluzione alternativa: le cermonie gratis siano «ridotte», così verranno ridotte le spese.

SUL TEMA si sono espressi domenica diversi parroci pratesi i quali rimarcano il concetto della gratuità dei sacramenti ricordando però che anche loro hanno delle spese (in primis la corrente elettrica).

«Ha ragione il Papa nelle sue affermazioni – dice don Antonio – però a mio avviso bisogna fare dei distinguo. Una chiesa come quella di Artimino ha spese di manutenzione e spese vive che la comunità parrocchiale (circa 150 anime di cui il 50% sono pensionati) non è in grado di sostenere. Le entrate attraverso le offerte raccolte durante le messe ammontano a circa 2000 euro l’anno. I residenti hanno pieno diritto a godere gratuitamente dei sacramenti ma per coloro che vengono da fuori, da altre comunità parrocchiali, i diritti sono equiparati ai doveri. E’ facile venire a chiedere un matrimonio e andarsene lasciando il resto (preparazione, pulizia, consumi...) alla comunità parrocchiale».

DON ANTONIO illustra la giornata-tipo di un matrimonio ad Artimino: di norma le nozze si celebrano il sabato o la domenica pomeriggio intorno alle 16,30. La chiesa deve essere aperta alle 14 per il fioraio, gli sposi e tutto il seguito degli invitati sono cronicamente in ritardo e la celebrazione non inizia prima delle 17/17,30. Poi ci sono da ripulire la chiesa e gli spazi esterni e con la moda recente, sul sagrato della chiesa, vengono “sparati” con dei cannoncini i coriandoli colorati che nemmeno con un aspiratore si portano via. Intorno alle 19 la chiesa torna in ordine.

NON SOLO, quando gli sposi portano un sacerdote esterno don Antonio deve comunque assistere perché alcuni saltano delle procedure che potrebbero rendere nullo il matrimonio.

Chi viene a sposarsi ad Artimino? Solo il 10% sono coppie della zona, il resto arriva da Prato, dal sud e nord Italia. Tante coppie arrivano pure dall’estero e ci vuole l’interprete.

DON ANTONIO ha però una proposta da fare che va nella direzione delle parole pronunciate da Papa Francesco: «Il sacramento del matrimonio è cosa sacra e resta tale con il rito liturgico vero e proprio. In altre parole il matrimonio è la presenza degli sposi, di due testimoni e del sacerdote che lo celebra: tutto il resto è in più. Se svolto in questa forma lo si celebra completamente gratis o con una piccola offerta per chi ne sente il bisogno. Tutto il resto che viene aggiunto (dalla musica in chiesa, gli invitati...ecc) non ha niente di sacro e non fa parte del sacramento e quindi si paga. Il sacramento ricevuto senza fronzoli o altro non si vende e non costa nulla. Il contorno è solo coreografia. Il consiglio pastorale è d’accordo sulla mia proposta».

Don Antonio Giorgi ha sempre rilasciato ad ogni coppia la ricevuta per la tariffa di 400 euro che è deducibile dalla dichiarazione dei redditi.

«Il Papa – conclude il sacerdote – ha mille ragioni però guai a mescolare il sacro dal profano».

M. Serena Quercioli