«Luminarie, noi paghiamo tutto da soli». Negozianti delle periferie in rivolta

Proteste contro il Comune: «Perché aiuta solo i colleghi della parte storica della città?»

Susi Menchicchi Tommaso Lavia Marcello VannucciL’installazione delle luminarie

Susi Menchicchi Tommaso Lavia Marcello VannucciL’installazione delle luminarie

Prato, 19 novembre 2014 - «E’ DA TRENT’ANNI che le luminarie ce le paghiamo da soli eppure la crisi non esiste solo per i negozi del centro storico». E’ arrabbiato e non poco Marcello Vannucci, dal 1959 titolare del bar Moderno di via don Pio Vannucchi a Mezzana, al quale la decisione del Comune di pagare non solo la corrente ma anche le luminarie ai commercianti del centro storico non va proprio giù.

«NOI NEGOZIANTI delle periferie – continua Vannucci – come tutti gli anni passeremo un Natale di serie B rispetto a tutti i nostri colleghi del centro storico anche se le tasse le paghiamo salate proprio come loro. Dagli anni ’80 tutti i commercianti di via don Pio Vannucchi, la strada principale di Mezzana, si frugano in tasca sborsando circa 140 euro a testa per comprare le luminarie, il Comune ci mette solo la corrente elettrica. La crisi la sentiamo come tutti, ma ci rimbocchiamo le maniche, organizziamo riunioni fra di noi per cercare di non far morire questa parte della città e chi ancora resiste. Non abbiamo mai protestato con il Comune, né chiesto niente, ma quando succede che alcuni battono i piedi e il Comune li accontenta subito ci sentiamo un po’ presi in giro. Siamo forse cittadini di serie B?».

STESSO DISCORSO per la frazione di Galciana dove ormai da qualche anno i commercianti riescono ad illuminare solo metà del paese. «Quest’anno e già l’anno scorso – spiega Susi Menchicchi titolare della Bottega dell’Ottico di via Capannaccio a Galciana – siamo riusciti a comprare le luminarie solo per mezzo paese perché molti commercianti non riescono a mettere la loro quota che si aggira ogni anno intorno ai 150-180 euro e quindi abbiamo avuto problemi a raccogliere i soldi. Le periferie non possono essere lasciate così allo sbando, già c’è la crisi se poi ci facciamo vedere al buio anche a Natale è la fine. Molti dei miei colleghi sono molto arrabbiati perché non solo devono far fronte ai problemi di tutti i giorni ma sono anche costretti a leggere che il Comune concede i soldi al centro storico e a noi no».

FRA I COMMERCIANTI delle periferie c’è anche chi al Comune aveva tentato di rivolgersi«Come commercianti di San Paolo – spiegano i titolari della Tappezzeria Romano di via Borgioli – avevamo provato a chiedere le luminarie ma non ci è mai stata data risposta, quindi provvediamo da soli mettendo ognuno circa un centinaio di euro a testa ogni Natale. Purtroppo è così, anche se non crediamo sia una cosa molto giusta perché alla fine i negozi devono vivere anche nelle periferie non solo in centro».

VA ANCORA peggio a Iolo, dove ormai da anni i commercianti non ce la fanno neppure più a pagarsi le luminarie. «Qualche anno fa – spiega Bruna Angius del bar Giotto di via Guazzalotri – ci riunivamo e dividevamo le spese delle luminarie, poi qualcuno a causa della crisi ha iniziato a non farcela più a pagare, allora ognuno illumina come può la propria vetrina. Avremmo diritto anche noi, come il centro storico, ad avere almeno le strade principali illuminate eper Natale. Evidentemente il Comune non la pensa allo stesso modo».

di MONICA BIANCON