Malaparte è di moda. Una nuova biografia e letture radiofoniche

Il libro scritto da Guerrieri si intitola semplicemente 'Curzio'

GIORNALISTA Malaparte a 30 anni diresse  «La Stampa», di cui Guerrieri è oggi editorialista

GIORNALISTA Malaparte a 30 anni diresse «La Stampa», di cui Guerrieri è oggi editorialista

Prato, 5 marzo 2015 -   CURZIO è tornato di gran moda. Come succede spesso ai grandi personaggi, specie se controversi, a periodi di oblio succedono ondate di ribalta. Il momento di gloria per lo scrittore giornalista, nato a Prato nel 1898, va da una nuova «romanzata» biografia che arriva 25 anni dopo quella firmata da Giordano Bruno Guerri, alla ristampa di tutta la sua produzione per Adelphi, fino alla trasmissione di Radio 3 Rai che manda in onda “Ad Alta voce” con Tony Laudadio che legge «La pelle» Il racconto appassionato, megalomane e surreale della Napoli appena liberata dagli americani. Malaparte, cronista di guerra, già a 30 anni diresse il quotidiano La Stampa. E l’autore della biografia del 2015, edita da Neri Pozza è proprio un editorialista e critico del giornale di Torino, Osvaldo Guerrieri, che si è già occupato di biografie di artisti «Maledetti» come Carmelo Bene e Amedeo Modigliani. Curzio emerge come una figura egocentrica, narcisista, voltagabbana ma anche affascinante e raffinata.

Il volume – in vendita al prezzo di copertina di 17 euro – esplora sia gli aspetti più privati che quelli più mondani dell’Arcitaliano, senza dimenticare che la sua straordinaria vita «che già da sola è un romanzo» è passata attraverso due guerre mondiali, il nazismo e il comunismo, la pubblicazione di libri di grande successo e la costruzione della casa-monumento a Capri, lasciata in eredità alla Repubblica Popolare Cinese. La vicenda inizia nel 1933 con il fascista Malaparte in esilio dorato a Lipari e si conclude nel 1957 nella clinica «Sanitrix» di Roma dove morì. Lontano da Prato dunque, la sua città natale.

Anche se la sua famiglia e le sue origini ricorrono nella biografia che si sofferma soprattutto sul lato privato dello scrittore con sullo sfondo, contraddittorio, il bel mondo di Parigi da una parte e il Paese massacrato dalla guerra dall’altra. Fino alle pagine del libro che approfondiscono – è la prima volta – i suoi numerosi flirt. Tra le sue donne si legge della bella e sensuale «Flaminia» che ottiene da Mussolini in persona il permesso di andare a trovare l’amante a Lipari e soprattutto del pettegolezzo da rotocalco dell’epoca. Secondo la ricostruzione di Guerrieri, Malaparte cercò di sposare Virginia Bourbon del Monte, vedova di Edoardo Agnelli, madre di Gianni, l’Avvocato. Lo scrittore però fu sospettato di volersi impadronire della Fiat e il suo sogno d’amore, non proprio disinteressato, finì.