La Croce Rossa per i prigionieri di guerra pratesi

Sabato 23 maggio l'inaugurazione della mostra a palazzo Buonamici e nello spazio Valentini.

Un'immagine della Croce Rossa

Un'immagine della Croce Rossa

Prato, 22 maggio 2015 - Diari, lettere, oggetti, materiali, ricordi di uomini e donne che raccontano la Storia attraverso la quotidianità e le vicende dei singoli. A dare voce alla gente comune, ai soldati e alle loro famiglie, ma anche al forte impegno dei volontari ci pensa la mostra “La Croce Rossa per i prigionieri di guerra pratesi” che sarà inaugurata domani, sabato 23 maggio (ore 16,30) a palazzo Buonamici e nello spazio Valentini di via Ricasoli. Sempre sabato 23 maggio sarà possibile effettuare l'annullo filatelico mentre alle 18 è prevista l'esibizione della fanfara dei bersaglieri “Guido Neri” di Prato. Promosso dal Comitato provinciale della Croce Rossa, con il sostegno dell'assessorato alla Cultura del Comune e della Provincia di Prato, l'allestimento si snoda fra documenti preziosi che ricostruiscono le storie dei soldati internati nei campi di prigionia e testimoniano l'impegno della Croce Rossa per il loro destino e nella gestione degli ospedali di guerra.

La dolorosa quotidianità della guerra e della prigionia lascia filtrare piccole storie di speranza, come quella di Silvio Ciardi che internato a Mauthausen chiede alla mamma qualche soldo per comprare il cibo e che nel campo riesce miracolosamente a prendere anche il diploma di scuola elementare. C'è poi Pietro Cambi che durante la prigionia aiuta i compagni analfabeti a leggere e a scrivere le lettere delle famiglie e si guadagna la Croce al Merito. E c'è il violino di Mides Berretti che, ferito e fatto prigioniero, soffre la fame ma si salva grazie al suo strumento suonato in occasione delle cene del comandante. Proprio grazie al diario tenuto dal diciannovenne Mides si riuniscono come un puzzle la dura vita, e purtroppo anche la morte, dei giovanissimi soldati come lui impegnati in prima linea sul monte Corbin e sul Cengio.

L'allestimento dedica ampio spazio anche agli ospedali di guerra gestiti dalla Croce Rossa. A Prato, grazie all'opera instancabile di 16 infermiere “crocerossine” e di un numero non precisato di “dame” volontarie, vi erano due strutture: l'Ospedale di Distretto unificato (con sede nella scuola “Tullio Buzzi” e nel circolo “Misoduli e Sem Benelli” di Palazzo Vaj) e l'Ospedale territoriale, con sede nel Regio Collegio Cicognini. A questi si aggiunge la sezione militare del “Misericordia e Dolce”. In quattro anni, dal fronte di guerra, arrivano circa 14 mila e 500 soldati originari di tutte le regioni italiane. In tutto saranno circa 26 mila i militari curati a Prato.

La mostra, realizzata grazie al forte contributo di Pietro Garofalo del Comitato provinciale pratese, di Carlo Alberto Bianchi Rossi che ha curato tutta la sezione relativa agli ospedali, dello storico Damiano Leonetti che da anni è impegnato al recupero di una memoria ingiustamente oscurata e della crocerossina Patrizia Saletti che ha curato il progetto, è organizzata in due sezioni (nella sala ovale di Palazzo Buonamici e nello spazio Valentini di via Ricasoli) e resterà aperta fino al 13 giugno. Il catalogo, che ricostruisce un ampio spaccato della Grande guerra vista da Prato, vede i contributi di Damiano Leonetti,, Patrizia Saletti, Annalisa Marchi, Luisa Ciardi, Giovanna Bastianini, Rossella Cocchi, Parizia d'Orsi, Elisa Li Puma, e Gianluca Mazzarella. La mostra e il catalogo sono sostenuti da Banca Mediolanum.